Circa duemila cadaveri sono stati trovati su una spiaggia nella prefettura di Miyagi, una delle zone del Giappone settentrionale investite dallo tsunami di venerdì scorso, mentre nuove scosse continuano a colpire l’area. Ancora critica è anche la situazione delle centrali nucleari giapponesi, colpite dal sisma e dallo tsunami. Due nuove esplosioni sono avvenute oggi nel reattore 3 della centrale nucleare di Fukushima 1, ferendo tre persone, mentre sette sono date per disperse. L’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha spiegato che le due esplosioni sono state causate dall’idrogeno. La paura di una catastrofe nucleare, dunque, non è scongiurata, anche se la situazione appare per ora sotto controllo nelle altre due centrali che ieri destavano preoccupazione, cioè quelle di Onagawa e Tokai, dove sono di nuovo in funzione gli impianti di raffreddamento. Il bilancio ufficiale delle vittime, per il momento, è di 1351 morti, ai quali si aggiungono quelli restituiti dal mare e trovati questa mattina. La certezza, però, è che l’acqua e il fango abbiano stroncato la vita di almeno altre 10mila persone, per il momento, date per disperse. Nell’area colpita, continua la corsa contro il tempo da parte dei soccorritori che cercano di salvare ancora qualche vita dal fango che ha travolto la costa e seppellito migliaia di bambini, donne e uomini. Alla drammatica situazione del paese si aggiungono anche le notizie che arrivano dalla borsa che, oggi, è crollata, chiudendo la seduta a -6,18%. Un dato che non promette nulla di buono per il futuro della seconda economia mondiale. La Banca del Giappone ha iniettato 15.000 miliardi di yen nel mercato finanziario (131.6 miliardi di euro); aveva annunciato ieri che sarebbe intervenuta subito e con decisione per far fronte alle conseguenze della catastrofe sui circuiti finanziari. La catastrofe naturale potrebbe costare alle assicurazioni fino a 34.6 miliardi di dollari, secondo una prima stima diffusa ieri da AIR Worldwide, specializzata nella valutazione del rischio.
di Redazione Donnesulweb
14 marzo 2011
Purtroppo di fronte a queste catastrofi c’è sempre poco da dire, soprattutto quando queste sono naturali e imprevedibili come un terremoto o uno tsunami! Ora non ci resta altro che scongiurare un’ ulteriore catastrofe (questa volta per niente naturale) con l’esplosione di una centrale nucleare e pregare per queste povere vittime!