Gheddafi avrebbe cercato di rifugiarsi in Algeria insieme alla famiglia, ma le autorità algerine gli avrebbero rifiutato l’ingresso: è quanto pubblica il quotidiano algerino Al Watan, citando fonti del governo di Algeri. Intanto mentre a Tripoli riapre l’ambasciata italiana, a Parigi la comunità internazionale discute il dopo gheddafi.
Secondo quanto riportato da il quotidiano algerino Gheddafi avrebbe cercato di raggiungere telefonicamente il presidente Abdelaziz Bouteflika che si è fatto negare, col pretesto di una visita a Shershell, teatro di una attentato terroristico; il Raìs avrebbe più volte in passato cercato di entrare in contatto con le autorità algerine ma “la posizione di Algeri è chiara e neutra e ci rifiutiamo di interferire negli affari interni libici”, ha concluso la fonte.
L’autorizzazione all’ingresso in Algeria della moglie e di alcuni familiari di Gheddafi sarebbe infine stata concessa dopo consultazioni con alcuni rappresentanti del Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt) libico: “Oggi dobbiamo ascoltare le aspre critiche dello stesso Cnt, senza il cui aiuto e il cui consenso la famiglia di Gheddafi non sarebbe mai arrivata alla frontiera”.
A Parigi si discute della “Libia libera”, mentre nel paese nordafricano sono ancora in corso gli ultimi combattimenti tra i ribelli e i lealisti agli ordini del colonnello Gheddafi. Dopo aver ospitato il vertice del 19 marzo che ha dato il via all’intervento militare Nato contro la “guida” libica, il presidente francese Nicolas Sarkozy, in accordo con il premier britannico David Cameron, ha invitato all’Eliseo i rappresentanti di una sessantina di paesi, con l’ambizione di sfruttare politicamente la vittoria militare che ha sancito la fine del regime di Gheddafi.