Ad un passo dalle elezioni presidenziali Emmanuel Macron consolida la sua posizione e si configura come valido avversario di Marine Le Pen, e potrebbe batterla. Il punto della situazione visto da Parigi.
Qualche settimana fa lo presentavamo come un outsider in piena ascesa, ma oggi, a pochi mesi dal primo turno delle elezioni presidenziali francesi (che si terrà domenica 23 aprile 2017), la posizione di Emmanuel Macron appare decisamente consolidata.
Vedi anche: Chi é Emmanuel Macron
Emmanuel Macron si distingue, i sondaggi
In questo rush finale in vista dell’importante traguardo elettorale, Macron affina le sue armi, organizzando meeting di successo e costruendo un’immagine solida e credibile. La sua personalità si impone e conquista sempre maggiori consensi. Ma cosa potrebbe succedere?
Secondo quanto evidenziato da molti sondaggi Macron è ormai inserito nella rosa dei favoriti, anche se la situazione potrebbe riservare ancora qualche sorpresa.
In ogni caso il candidato indipendente prende qualche (estremamente calcolato) rischio, associando la sua proposta politica ad alcune misure altamente simboliche. Tra queste la necessità per i politici d’oltralpe, di avere un casellario giudiziario vergine. Un obbligo di trasparenza sollecitato in seguito ad una petizione e già approvato all’unanimità dall’Assemblea Nazionale francese.
Il tutto mentre è entrata in vigore in questi giorni, la disposizione per la mobilità bancaria della Legge Macron, che semplifica il passaggio da un istituto bancario all’altro e mira ad incrementare la concorrenza nel settore. Due ‘coincidenze’ di tempi che riflettono nuova luce sull’ex-ministro.
Macron: un vero e proprio catalizzatore di voti (sia a destra che a sinistra)
Cosa ne pensano i suoi avversari? Benoît Hamon, il candidato scelto dai militanti del partito socialista durante le primarie, potrebbe soffrire della presenza ingombrante dell’ex- compagno di partito, come dimostra l’interessante percentuale di deputati PS che si è già schierata per il leader del movimento En Marche ! Ma ad essere minacciato è anche François Fillon. Il candidato de Les Républicains (partito nato dalle ceneri dell’UMP di Sarkozy) è stato travolto dal cosiddetto ‘Penelopegate’ scandalo incentrato sul presunto impiego (probabilmente fittizio ed in ogni caso davvero ben pagato) della moglie Penelope Fillon, e ha effettivamente di che temere Emmanuel Macron. Un Macron che sembra seguire un illustre esempio, quello del generale Charles de Gaulle (Presidente della Repubblica francese per due mandati tra il 1959 ed il 1969).
Un’alternativa politica giovane e rampante
In gioco ci sono soprattutto i voti dei giovani, che potrebbero far pendere la bilancia proprio a favore di Macron. Il politico si appoggia sulla generazione degli slashers (under 40 che svolgono più attività professionali), e solletica l’orgoglioso spirito innovativo made in France. Giovani imprenditori, liberi professionisti, etc… I pilastri di un elettorato colto e consapevole che sembra incantato dalla verve e dalle promesse del politico.
L’avversario naturale di Marine Le Pen?
Emmanuel Macron non disdegna le più tradizionali armi della strategia manicheista e si propone come avversario naturale di Marine Le Pen. Lo scopo? Condensare i voti di tutti coloro che considerano la possibile ascesa della candidata di estrema destra come il male peggiore. Un bacino di suffragi che, unito ai consensi dei simpatizzanti ed alle preferenze dei numerosi indecisi, potrebbe garantirgli un ottimo posizionamento. Un forte ‘zoccolo duro’ che, in vista di un possibile faccia a faccia con la candidata del Front National, potrebbe determinare la vittoria di Macron al secondo turno e portarlo dritto all’Eliseo.