No accordo, no soldi: questo l’aut-aut lanciato dal ministro Fornero ai sindacati impegnati nel negoziato sulla riforma del mercato del lavoro: “Senza il sì preventivo dei sindacati sulla riforma del mercato del lavoro il governo non metterà, in particolare sugli ammortizzatori sociali, una paccata di miliardi”, ha detto. Subito è arrivata la risposta della Cgil: “La nostra posizione sull’articolo 18 non cambia e non cambierà”, ha ribadito il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
La Cgil aveva comunque già ribadito la sua fermezza sui licenziamenti: “Ho parlato di un passo indietro – ha dichiarato Camusso – perché mentre noi confermiamo che è necessario avere una riforma universalistica degli ammortizzatori sociali, e quindi che è giusta l’idea che ci sia il sussidio della disoccupazione per tutti i lavoratori, la proposta che ci è stata fatta ieri è una proposta che non allarga, che non prevede l’indennità per tutte quelle figure che oggi non ne hanno diritto, e che riduce invece la copertura di quelli che ce l’hanno già. Siamo di nuovo invece di fronte a una riforma che non rappresenta una tutela per tutti, ma anzi una riduzione della tutela esistente”.