Il premier Letta, su twitter, ha annunciato il via al disegno di legge per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti che avverrร gradualmente nell’arco di tre anni: ridotto al 60% il primo anno, al 50% il secondo anno e al 40% al terzo anno, per poi essere abolito del tutto.
Nella bozza del ddl, i partiti dovranno dotarsi di uno statuto che abbia criteri di trasparenza e democraticitร , pena benefici quali le detrazioni per le erogazioni volontarie, la destinazione volontaria del 2 per mille e la concessione gratuita di spazi e servizi.
La gradualitร , servirร ad armonizzare la riforma con la parte riguardante la devoluzione del due per mille del reddito dai privati cittadini. L’uso dello strumento fiscale richiede tempi tali per cui i partiti non potrebbero accedere alla nuova forma di finanziamento prima del 2016.
Le condizioni
Il ddl, se approvato prenderร avvio nel 2014, ma andrร a regime nel 2016. Solo a giugno 2015 gli italiani saranno infatti chiamati a dichiarare i propri redditi relativi al 2014. Poi serviranno altri mesi all’Erario per stabilire l’esatta quota del 2×1000 da dare a ciascun partito.
I cittadini che devolveranno denaro ai partiti, avranno dall’imposta lorda una detrazione pari: o al 52 per cento per importi compresi fra 50 euro e 5.000 euro annui; o al 26 per cento per importi tra i 5.001 e i 20.000 euro.
Il disegno di legge prevede anche nuove disposizioni in materia di comunicazione politica: i partiti politici avranno diritto a spazi gratuiti di un minuto sulla RAI diretti a rappresentare alla cittadinanza i propri indirizzi politici.