Secondo le opposizioni, l’atteggiamento del governo è un vero e proprio “golpe” istituzionale. Ieri la legge sul federalismo non è passata in commissione, quindi teoricamente sarebbe dovuta ritornare in commissione per ridiscuterne i dettagli. Il governo invece, in serata ha deciso di forzare la mano, interpretando il voto di parità 15 a15 registrato nel pomeriggio alla Bicamerale – che tutti i politici e analisti hanno battezzato come un no definitivo al provvedimento – come una scelta della Commissione di non esprimere un parere. La tesi sostenuta è che il Parlamento si fosse comunque pronunciato su un testo contenente le nuove misure, con il parere favorevole della commissione Bilancio del Senato, la mattina prima del voto della Bicamerale e «in esito alle votazioni conclusesi nella seduta pomeridiana del 2 febbraio 2011». Insomma, un ok di qualche tipo, secondo il governo, c’era già stato. Tutti i proclami leghisti che minacciavano di andare alle urne se la legge non fosse passata sono rientrati ad uno ad uno, di fronte alla possibilità di sopravvivenza del governo. Per l’Udc si tratta di “Un atto volgare e violento, adottato nella più assoluta illegalità costituzionale, che apre un ulteriore conflitto istituzionale, questa volta tra Governo e Parlamento”. “Il Governo – sottolineano gli esponenti centristi – ha ricevuto una delega dal Parlamento, che avrebbe dovuto esercitare nel rispetto delle indicazioni del legislatore e della Commissione bicamerale appositamente istituita. L’Esecutivo l’ha violata in maniera autoritaria e antidemocratica per un mero calcolo politico e per garantirsi una triste sopravvivenza. A questo punto, la Commissione bicamerale è inutile e ancor di più il suo presidente, che non ne difende le prerogative istituzionali. Se avesse un minimo di dignità e rispetto per le istituzioni, La Loggia dovrebbe dimettersi”. Il segretario Pd Bersani, parla invece di: “Un inaudito schiaffo al Parlamento, una lesione senza precedenti alle prerogative delle commissioni parlamentari fissate per legge. Un vero atto di arroganza”, Il governo Berlusconi-Bossi, dopo tanta propaganda – prosegue – finisce per approvare con un colpo di mano il federalismo delle tasse”. «È una scelta inaudita. Convocare d’urgenza un Consiglio dei ministri per adottare un provvedimento bocciato in Parlamento nello stesso giorno significa aver abbondantemente superato il limite del rispetto delle regole», ha aggiunto Michele Ventura, vicepresidente vicario del gruppo del Pd. E parla di «un vero e proprio esproprio eversivo contro il parere del Parlamento», il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando.
Nemmeno Gianfranco Fini, come facilmente prevedibile, ha approvato il gesto. «È una situazione senza precedenti. Chi conosce le regole della Bicamerale sa che in caso di pareggio il provvedimento si intende respinto». Soprattutto, osserva il Presidente della Camera, sul fisco municipale c’é stata una bocciatura che non è solo politica ma di merito.
Su tutte le furie il leader dell’Idv, Antonio di Pietro: «Il governo così fa un ennesimo golpe e un forzatura illegittima», sostiene e invoca la piazza e il voto. Anche Pierluigi Castagnetti (Pd) la definisce «un atto politico scandaloso».
4 febbraio 2011
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Il governo approva comunque operchè sa che nessuno farà niente per impedirglielo! E’ sempre così, da anni ormai…
Effettivamente decidere autonomamente e in maniera anche illegittima oltre ache anti-sostituzionale. E poi per cosa? Solo per prolungare le sorti di un governo ormai allo sbando?
Non c’è niente da fare, oramai siamo in pieno regime autoritario! E’ ridicolo!!!