Trentasei prigionieri, sospetti sostenitori dei Fratelli musulmani, sono stati uccisi ieri 18 agosto, in circostanze ancora poco chiare, durante un trasferimento dal Cairo a un carcere in periferia. Le autorità insistono che sono morti cercando di fuggire dopo uomini armati non identificati hanno attaccato il convoglio di polizia, che scortava un totale di oltre 600 prigionieri, tutti appartenenti ai Fratelli Musulmani. In una dichiarazione, la “Alleanza contro il colpo di stato”, una coalizione pro-Morsi, da parte sua, ha accusato la polizia di aver “ucciso” deliberatamente i detenuti.
Nel tardo pomeriggio, il Ministero dell’Interno ha rilasciato una dichiarazione dicendo che gli uomini sono morti perchè asfissiati dai gas lacrimogeni della polizia.Queste ultime vittime portano a un totale di 800 morti in cinque giorni.
Intanto, circa 250 sostenitori dei Fratelli Musulmani arrestati sono accusati omicidio, tentato omicidio e terrorismo, secondo l’agenzia di stampa Mena.
In totale, circa 1.004 sostenitori dei Fratelli musulmani, tra cui 558 al Cairo, sono stati arrestati Venerdì.
Il Ministero dell’Interno ha emesso un divieto all’essitenza di “comitati popolari” nei quartieri di milizie anti-islamiche che, si sono recentemente diffusi in Egitto.
Questi gruppi di vigilantes, formati generalmente da giovani armati, attaccano i Fratelli Musulmani. Il dipartimento ha preso questa decisione perché questi gruppi svolgono “azioni illegali”. In diversi quartieri, infatti, i membri dei “Comitati popolari”, hanno istituito posti di blocco, controllando i documenti di identità all’ingresso dei loro quartiere o delle loro strade.
Alcune manifestazioni islamiste in programma per Domenica sono state annullate per “ragioni di sicurezza”, ha detto Yasmine Adel, portavoce della coalizione pro-Morsi.
Segno evidente della mancanza di organizzazione dei Fratelli Musulmani, di cui la maggior parte dei dirigenti è in prigione o in fuga.
L’esercito, intanto, ha bloccato le strade principali del Cairo, mentre il Ministero della Awqaf ha annunciato che le moschee non saranno più aperte alla preghiera cercando di evitare che luoghi di culto si trasformino in centri di guerriglia.
In una riunione di ieri con altri leader militari e della polizia, il generale Abdel Fattah al-Sisi, capo dell’esercito e uomo forte del momento, ha assicurato che l’Egitto non cederà alla violenza degli islamisti.
“Chi immagina che la violenza piegherà lo Stato e gli egiziani deve riesaminare la sua posizione, noi non resteremo in silenzio davanti la distruzione del paese, che sta terrorizzato il suo popolo e che da una immagine negativa ai media occidentali con gli scontri per le strade “.
Il generale Sissi ha anche detto che c’è “spazio per tutti in Egitto, assicurando che i membri dei Fratelli Musulmani che non hanno commesso violenze potranno partecipare alla transizione del paese “, come cittadini egiziani.” “Chiunque, anche dai Fratelli Musulmani, desidera partecipare alla marcia pacifica verso il futuro dell’Egitto è il benvenuto”, ha detto.