Migliaia di persone hanno presidiato la notte scorsa piazza Tahrir, sfidando la giunta militare. Il Consiglio supremo delle Forze armate aveva accettato ieri le dimissioni del governo, confermato la data delle prossime elezioni politiche e indicato che quelle presidenziali si terranno entro giugno prossimo. Inoltre, il capo della giunta, Hussein Tantawi, si era espresso in modo vago ieri per un referendum su una transizione gestita dai militari, ma la piazza non sembra avergli creduto. Molti, infatti, chiedono che lo steso Tantawi, considerato responsabile della repressione degli ultimi giorni, si dimetta. Nelle ultime ore e’ emersa la possibilità che l’ex direttore generale dell’Aiea e premio Nobel per la Pace, Mohammed El Baradei (candidato alle presidenziali) possa prendere il posto del premier dimissionario, Essam Sharaf. Ma e’ stato lo stesso El Baradei ad attaccare duramente la giunta, in tarda serata: l’alto numero di vittime e feriti a piazza Tahrir al Cairo, almeno 40 morti e 1.500 feriti da venerdì, sarebbe dovuto all’uso di pallottole vere e non di gomma, come sostiene la giunta militare, e dai letali gas nervini e non i semplici lacrimogeni antisommossa.
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