Giornata di alta tensione in Egitto che si è conclusa in nottata con il discorso del presidente Mubarak che ha sciolto il governo in carica, chiedendo contestualmente agli egiziani di interrompere le violenze e gli atti di sabotaggio, parlando di complotto. Durante la giornata le manifestazioni erano sorte spontaneamente al Cairo, a Suez, Alessandria. La repressione del regime è stata durissima, almeno 20 morti e un migliaio di feriti oltre a 400 arrestati tra cui anche il premio Nobel Mohamed El Baradei, giunto l’altro ieri da Vienna per partecipare alle proteste a fianco del popolo. Quando la polizia non era più in grado di far fronte alla situazione è intervenuto l’esercito, accolto festosamente dai dimostranti, ma in più di un’occasione, i militari, non hanno esitato a sparare ad altezza d’uomo per ripristinare l’ordine. Ieri per la prima volta nella storia, il governo egiziano aveva bloccato sia internet che la telefonia mobile, dando luogo ad un black out totale nel paese. Il servizio è parzialmente ripreso dopo il discorso del presidente Mubarak ma, soprattutto dopo l’intervento di Obama che aveva in precedenza parlato con Mubarak e in un’improvvisata conferenza stampa alla Casa Bianca ha preso apertamente posizione in favore del popolo egiziano, esortando il nuovo governo a passare dalle parole ai fatti, a ripristinare i mezzi di comunicazione, a garantire la libertà di manifestazione ed espressione e avviare riforme economiche e sociali. Il ruolo che riveste l’Egitto è strategico per tutto il Medio Oriente, di questo sono consapevoli sia gli Usa che l’Ue che cercano di evitare che ad un possibile rovesciamento dell’attuale presidente segua il caos più totale perché, a differenza di quanto è accaduto in Tunisia, non esiste una vera e propria forza di opposizione in grado di proporre un’alternativa a Mubarak e il rischio che il paese vada incontro ad avventure fondamentaliste è serio e concreto, questo potrebbe innescare una situazione esplosiva nell’area che avrebbe ripercussioni a livello mondiale.
29 gennaio 2011
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