Il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino è da poco arrivato nella sua abitazione di Meta di Sorrento. Ieri sera il Gip di Grosseto non ha convalidato il fermo del comandante Schettino e lo ha scarcerato applicandogli gli arresti domiciliari.
Dopo aver passato otto ore tra interrogatorio e attesa della decisione del gip. Francesco Schettino, ha lasciato il carcere di Grosseto e si e’ recato a casa sua, in Campania, accompagnato dai parenti.
Il comandante durante l’udienza ha risposto a tutte le domande del giudice Valeria Montesarchio e dei 4 pm presenti in aula, difendendosi: ”Ero io al comando” della nave quando ha impattato gli scogli, e ”sempre io ho manovrato in emergenza salvando centinaia, migliaia di persone”, ha detto difendendosi dalle accuse, mentre nel corridoio fuori dall’aula dei gip la moglie Fabiola, il fratello Salvatore e un cugino aspettavano la fine dell’udienza.
Schettino ha detto ai magistrati di ”non aver abbandonato la nave”, precisando di esser stato impossibilitato a risalire a bordo a causa della forte inclinazione. ”La nave dopo l’urto con lo scoglio ha avuto uno sbandamento di 90 gradi. Non potevo risalire sopra”. Ha anche dato spiegazioni sulla scelta della rotta, che ha fatto impattare al Concordia lo scoglio de Le Scole, davanti al Giglio: ”L’abbiamo trovato davanti sul percorso di navigazione”. Avrebbe chiarito perche’ dalla nave l’allarme e’ stato dato circa un’ora dopo l’allarme ‘di falla’, quando la Costa Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi.
Il procuratore capo Verusio incontrando i giornalisti in serata, ha espresso la sua perplessità : ”Non capisco – ha detto dopo aver appreso della mancata convalida del fermo e della scarcerazione – il provvedimento del gip. Sono curioso di leggere le motivazioni, domani insieme agli altri colleghi ne prenderemo atto”. ”C’è da capire – ha aggiunto Verusio – perché il gip da un lato non ha convalidato il fermo ritenendo che non ce ne fossero gli estremi, mentre dall’altro ha applicato comunque una misura cautelare, quella dei domiciliari.
Domani (oggi, ndr) faremo le nostre valutazioni”. Le indagini proseguono, mentre il bilancio dei morti finora recuperati e’ salito a 11 e l’elenco dei dispersi non ha diminuzioni decise. Lo stesso Schettino sarà sottoposto ad esami tossicologici; i prelievi di capelli e parti di unghie sono stati già fatti. Mentre sempre ieri, la moglie Fabiola ha diffuso un comunicato in cui scrive: ”Sentiamo il dovere di respingere con forza qualsiasi tentativo di delegittimazione della sua figura, invitando a comprendere la sua tragedia ed il suo dramma umano. Molti dei particolari pubblicati, relativi al comportamento del comandante Schettino, sono da verificare”.
Dopo aver passato otto ore tra interrogatorio e attesa della decisione del gip. Francesco Schettino, ha lasciato il carcere di Grosseto e si e’ recato a casa sua, in Campania, accompagnato dai parenti.
Il comandante durante l’udienza ha risposto a tutte le domande del giudice Valeria Montesarchio e dei 4 pm presenti in aula, difendendosi: ”Ero io al comando” della nave quando ha impattato gli scogli, e ”sempre io ho manovrato in emergenza salvando centinaia, migliaia di persone”, ha detto difendendosi dalle accuse, mentre nel corridoio fuori dall’aula dei gip la moglie Fabiola, il fratello Salvatore e un cugino aspettavano la fine dell’udienza.
Schettino ha detto ai magistrati di ”non aver abbandonato la nave”, precisando di esser stato impossibilitato a risalire a bordo a causa della forte inclinazione. ”La nave dopo l’urto con lo scoglio ha avuto uno sbandamento di 90 gradi. Non potevo risalire sopra”. Ha anche dato spiegazioni sulla scelta della rotta, che ha fatto impattare al Concordia lo scoglio de Le Scole, davanti al Giglio: ”L’abbiamo trovato davanti sul percorso di navigazione”. Avrebbe chiarito perche’ dalla nave l’allarme e’ stato dato circa un’ora dopo l’allarme ‘di falla’, quando la Costa Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi.
Il procuratore capo Verusio incontrando i giornalisti in serata, ha espresso la sua perplessità : ”Non capisco – ha detto dopo aver appreso della mancata convalida del fermo e della scarcerazione – il provvedimento del gip. Sono curioso di leggere le motivazioni, domani insieme agli altri colleghi ne prenderemo atto”. ”C’è da capire – ha aggiunto Verusio – perché il gip da un lato non ha convalidato il fermo ritenendo che non ce ne fossero gli estremi, mentre dall’altro ha applicato comunque una misura cautelare, quella dei domiciliari.
Domani (oggi, ndr) faremo le nostre valutazioni”. Le indagini proseguono, mentre il bilancio dei morti finora recuperati e’ salito a 11 e l’elenco dei dispersi non ha diminuzioni decise. Lo stesso Schettino sarà sottoposto ad esami tossicologici; i prelievi di capelli e parti di unghie sono stati già fatti. Mentre sempre ieri, la moglie Fabiola ha diffuso un comunicato in cui scrive: ”Sentiamo il dovere di respingere con forza qualsiasi tentativo di delegittimazione della sua figura, invitando a comprendere la sua tragedia ed il suo dramma umano. Molti dei particolari pubblicati, relativi al comportamento del comandante Schettino, sono da verificare”.
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