Donne soldato impegnate anche nei combattimenti in prima linea. Dal 2016 l’esercito inglese permetterà anche alle ragazze di entrare nei contesti più difficili.
Donne soldato che possono combattere anche in fanteria, in prima linea, nelle situazioni di maggior pericolo. L’esercito britannico è pronto ad “accoglierle” a partire dal 2016.
Fino a questo momento vigeva un divieto per far entrare le donne in scenari di combattimento “corpo a corpo” ma una revisione delle direttive militari del Regno Unito ha portato all’indicazione di una mancanza di effetti negativi rispetto alla loro presenza anche nelle situazioni più complicate.
In guerra conti il “merito” e non il genere
Il segretario di stato per la difesa Michael Fallon ha dichiarato che i ruoli, le funzioni, le destinazioni di impiego, anche nell’esercito, devono essere determinate dalle capacità e non dal genere. Lo stesso segretario ha detto che nelle sue speranze le donne potranno essere incluse nella fanteria a partire dal 2016.
Fino a questo momento pesavano dubbi rispetto al “killer istinct” femminile o alla capacità di inclusione in gruppi prevalentemente maschili, con conseguente possibilità di minare la coesione del gruppo.
Pregiudizi secondo Fallon, ma anche per il ministro ombra laburista Kevan Jones, che vanno superati.
In fanteria e nei corpi corazzati
Fino ad oggi nell’esercito britannico le donne potevano essere chiamate in prima linea ma non in contesti dove la possibilità reale “principale” era quella di uno scontro diretto con necessità di uccidere. In sostanza non erano coinvolte nel combattimento ravvicinato e avevano ruoli logistici o di supporto (medici, artificieri ad esempio). Con la modifica potranno invece essere inserite nella fanteria che combatte e nei corpi corazzati.
Attualmente nell’esercito britannico ci sono in totale circa 16.000 donne di cui 3 mila in marina, 8 mila nell’esercito e 5 mila nell’aviazione.
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