Don Carlo Gnocchi beato, 50mila in piazza

Alla cerimonia, davanti al Duomo di Milano, anche 15mila alpini

ROMA, 26 ottobre – Domenica 25 ottobre, esattamente a 107 anni dalla sua nascita, è stato beatificato Don Carlo Gnocchi, il “padre dei mutilatini”. Oltre 50mila le persone in piazza del Duomo a Milano per assistere alla cerimonia, di cui 15mila alpini e 20 reduci della campagna di Russia.

Molte le autorità presenti, tra loro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il vicepresidente della Camera dei Deputati, Maurizio Lupi, il presidente della Regione Lombardia Formigoni, il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, il sottosegretario alle infrastrutture e ai Trasporti Mario Mantovani, e il sindaco Letizia Moratti.

L’urna di cristallo dal peso di 500 chilogrammi, contenente il corpo di don Gnocchi è stata portata a spalla dagli alpini dalla chiesa di Santo Stefano, in un composto corteo di chierichetti, scout e membri della Fondazione don Gnocchi.

Dopo che è stata letta la formula di beatificazione, firmata dal Papa, Silvio Colagrande e Amabile Battistello, coloro cioè che recuperarono la vista grazie alle cornee donate da don Gnocchi in punto di morte, hanno sollevato il drappo bianco che copriva l’urna, e nello stesso momento è stato spiegato lo stendardo sopra il portale del Duomo, con impressa l’immagine del Sacerdote.

La celebrazione Eucaristica con il Rito di Beatificazione è stata presieduta dall’Arcivescovo di Milano, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, alla presenza del legato pontificio monsignor Angelo Amati, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi.

Don Carlo Gnocchi, dopo essere stato in Russia con gli alpini durante la Seconda guerra mondiale, ha speso tutta la sua vita e le sue energie nell’aiuto dei bambini orfani e mutilati di guerra, oltre che delle piccole vittime della poliomelite.

 

Ben tornato!