Libia: Gheddafi tratta ma non lascia – Muammar Gheddafi cerca una soluzione diplomatica al conflitto in corso, ma non intende lasciare la guida del Paese. Il motivo è evitare che diventi un nuovo Iraq o una nuova Somalia. Il leader libico è comparso ieri tra la folla dopo oltre 10 giorni dall’ultima volta e tramite il suo portavoce Mussa Ibrahim ha fatto sapere che in Libia si può avere tutto, elezioni, referendum, qualsiasi cosa senza toccare Gheddafi, il capo, infatti rappresenta la valvola di sicurezza per il Paese e per l’unità della popolazione e delle tribù. Ed è sempre Gheddafi secondo Mussa Ibrahim, che deve guidare il paese verso qualsiasi transizione democratica e trasparente. Per evitare che in sua mancanza, possa ripetersi quanto accaduto in Iraq, in Somalia e in Afghanistan”.

 Tunisi: Nessun accordo sui migranti – Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ritorna oggi a Tunisi, dopo Il fallimentare vertice di ieri, presente anche Berlusconi, dove non si sarebbe entrati nei particolari pratici. Anche se la volontà politica di giungere a un accordo esiste, è la stessa natura di transitorietà dell’attuale governo tunisino che lo rende fragile e non da garanzie sulla riuscita del blocco dell’esodo. Toccherà a una commissione tecnica, formata da rappresentanti dei due ministeri degli Interni, stendere un testo soddisfacente per entrambe le parti. Il governo transitorio tunisino “si è impegnato in maniera forte sia sul fronte del pattugliamento che su quello dei rimpatri”. La partita in realtà è tutta italiana, Bossi preme per una risposta forte: troppo vicina la scadenza delle amministrative, per un Carroccio che non vuole andare al voto con le tendopoli nel nord. Un atteggiamento, che crea nervosismo nel Pdl, stanco di subire i diktat di Bossi, visto che anche loro debbono prendere voti.
Giappone: In mare tonnellate di acqua radioattiva – la drammatica situazione che si sta vivendo a Fukushima sembra essere il classico gatto che si morde la coda. Per poter effettuare le riparazioni, i tecnici della Tepco debbono prima travasare nei contenitori per il trattamento delle scorie l’acqua altamente contaminata che si è accumulata nelle sale macchine, impedendo qualsiasi attività umana. Ma i serbatoi sono attualmente occupati da 10mila tonnellate d’acqua debolmente radioattiva. Bisogna quindi riversare quest’acqua in mare per fare posto a quella più radioattiva. Secondo la Tepco, l’afflusso nell’oceano di quest’acqua non avrà conseguenze per la salute.
Intanto squadre di tecnici hanno iniziato una campagna di monitoraggio estesa a tutte le scuole elementari nella regione della centrale nucleare di Fukushima per verificare i livelli di radiazioni negli edifici. Gli esperti hanno affermato che non ci dovrebbero essere rischi di contaminazione per i bambini se tenuti lontani dalla zona di esclusione attorno alla centrale, un territorio su un raggio di 30 chilometri dai reattori danneggiati.
di Redazione
5 aprile 2011
Â