Prendeva una siringa, aspirava il sangue della moglie e lo beveva per “acquisire forza”. E’ successo, tutti i giorni per tre anni consecutivi, nello stato indiano del Madhya Pradesh. Deepa Ahirwar, moglie dell’agricoltore Mahesh, ha deciso di liberarsi di quella che era ormai una tortura giornaliera, che non le era stata risparmiata neanche durante i periodi di gravidanza. “Prendeva una siringa aspirava il sangue dalle mia braccia, ne riempiva un intero bicchiere e se lo beveva. Lo ha fatto per tre anni e mi minacciava di conseguenze terribili se lo avessi rivelato a qualcuno”, ha raccontato Deepa alla polizia aggiungendo anche che le poche volte che lei si era ribellata era stata duramente picchiata.
La vicenda ha avuto un difficile iter giudiziario: Deepa infatti si e’ vista rifiutare l’assistenza della polizia, che non sapeva come definire la vicenda, ben due volte da due diversi commissariati locali. Solo quando i residenti del villaggio di Shikarpura, dove le vive, sono intervenuti a sua difesa allora la polizia locale di Hindoriya non si e’ piu’ potuta tirare indietro e ha classificato il caso come “torture fisiche da parte del coniuge”.