Grave e tuttora inspiegabile fatto di sangue nel Polesine. Il comandante dei carabinieri della stazione di Porto Viro (Rovigo) e sua moglie sono stati uccisi nel cortile della caserma da un appuntato, che si è successivamente, suicidato.
Il comandante era il maresciallo Antonino Zingale, di 49 anni, la consorte si chiamava Ginetta Giraldo, di 51 anni, mentre l’appuntato si chiamava Renato Addario, 50 anni, sposato.
Tra le diverse ipotesi prese in considerazioni per cercare un movente al duplice omicidio e al conseguente suicidio, quella di possibili dissapori maturati negli ultimi tempi tra comandante e appuntato. Non esistono comunque elementi certi a sostegno di questa ipotesi.
Il maresciallo è stato ucciso mentre stava lavando la macchina, mentre la moglie era intenta ad alcuni lavori di giardinaggio. Nessuno dei due ha avuto il tempo di capire o rendersi conto di quanto stesse accadendo.
Chiusi nel più assoluto silenzio i carabinieri della stazione. Dove, per diverse ore, vicino all’edificio si sono raccolte decine di persone. Il sindaco di Porto Viro, ancora incredulo, ha più volte ripetuto: “nessuno in paese crede a quello che è successo”. La notizia, naturalmente, ha fatto in brevissimo tempo il giro della città polesana, suscitando stupore e sgomento. “Era sempre presente – ricorda nuovamente il sindaco che conosceva il maresciallo da oltre 21 anni – negli incontri istituzionali e non”. Un comandante, aggiunge, “benvoluto dalla popolazione”.
Il tenente colonnello Enrico Mazzonetto, comandante provinciale di Rovigo facente funzioni, parla di “Un attimo di follia, un gesto folle che non ha alcuna giustificazione”. “Resta una profonda amarezza – prosegue – nei colleghi carabinieri delle vittime e in tutti c’é una priorità comune: stare vicino alle due famiglie e dare il massimo conforto e sostegno ai familiari”.
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