Un dramma che segnerà per sempre la vita di una madre e di un intera famiglia è quello che è accaduto questa mattina a Revine nel trevigiano. Una donna ha accidentalmente provocato la morte del figlio di 10 anni, travolgendolo con il proprio camper di fronte alla scuola dove lo aveva accompagnato. Il fatto è accaduto sotto lo sguardo di molti testimoni.
Secondo le testimonianze e la ricostruzione dei fatti, la donna, alla guida di un camper dopo aver fatto scendere il bambino, sarebbe ripartita per parcheggiare in uno spiazzo sterrato ad una ventina di metri. Il volume del mezzo e il fondo dissestato, probabilmente, non le avrebbero consentito di rendersi conto del corpo del figlio agganciato al veicolo. Dopo qualche metro la cinghia dello zainetto, rimasta impigliata fra carrozzeria e portiera, avrebbe ceduto, provocando la perdita di equilibrio del bambino e la sua caduta sotto le ruote del pesante veicolo da campeggio. Per la ricostruzione della dinamica, alla quale avrebbe assistito una donna, si attende l’esame di una videocamera installata in una vicina palestra.
Il bambino che aveva un fratello maggiore, abitava a Tarzo (Treviso) con la famiglia. “Ho già convocato una riunione urgente della giunta comunale – ha detto il sindaco di Revine, Battista Zardet, uscendo dall’obitorio dove ha portato conforto al padre del ragazzino – per decidere quali iniziative pubbliche adottare in occasione del funerale, senz’altro si opterà per il lutto cittadino”.