C’è sempre una prima volta, anche per le canonizzazioni della Chiesa. Succederà così presto anche per gli Indiani d’America che avranno la loro santa: si tratta di Caterina Tekakwitha che rientra tra le quattro sente per le quali Benedetto XVI ha riconosciuto l’intercessione di un miracolo. Il suo nome reale era Gah-Dah-Li Degh-Agh-Widtha, ragazza nata nel territorio che attualmente è occupato dalla zona di New York nel 1656 e appartenente alla tribù Irochese.
Ebbe una vita difficile, nonostante il nome (che tradotto significa “Colei che ha la sua strada nelle sue mani”), sin dalla nascita: il suo villaggio infatti venne colpito da un’epidemia di vaiolo che sterminò la sua famiglia e così a quattro anni, già minata nel fisico, venne adottata dagli zii. Come tutte le donne della tribù si dedicava soprattutto al lavoro nei campi e alla caccia, ma per la sua fede cristiana venne spesso minacciata e bastonata, tenuta ai margini. E quando alla fine si rifugiò in una missione di Gesuiti spese il resto della vita ad insegnare preghiere ai ragazzi e assistere gli anziani sino alla morte, a soli 34 anni. E alla sua dipartita le cicatrici che portava in volta sin da piccola sorprendentemente scomparvero. E’ stata beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 1980, la sua festa è celebrata il 14 luglio ed è considerata patrona dell’ecologia così come San Francesco d’Assisi.
Ebbe una vita difficile, nonostante il nome (che tradotto significa “Colei che ha la sua strada nelle sue mani”), sin dalla nascita: il suo villaggio infatti venne colpito da un’epidemia di vaiolo che sterminò la sua famiglia e così a quattro anni, già minata nel fisico, venne adottata dagli zii. Come tutte le donne della tribù si dedicava soprattutto al lavoro nei campi e alla caccia, ma per la sua fede cristiana venne spesso minacciata e bastonata, tenuta ai margini. E quando alla fine si rifugiò in una missione di Gesuiti spese il resto della vita ad insegnare preghiere ai ragazzi e assistere gli anziani sino alla morte, a soli 34 anni. E alla sua dipartita le cicatrici che portava in volta sin da piccola sorprendentemente scomparvero. E’ stata beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 1980, la sua festa è celebrata il 14 luglio ed è considerata patrona dell’ecologia così come San Francesco d’Assisi.