La Libia vive una situazione di grande confusione: paese spaccato, Is infiltrata in alcune zone. Dobbiamo avere paura anche noi in Italia?
In Libia la situazione รจ sempre piรน precaria: il paese dove nel 2011 una coalizione internazionale aveva “deposto” Gheddafi รจ nel caos diviso tra milizie che si contendono il potere e con cittร con infiltrazioni di gruppi che si riconoscono nell’Isis.
L’uccisione di 21 copti egiziani ha portato ad una violenta reazione dell’Egitto stesso che ha condotto 8 raid su Derna (che a loro volta perรฒ hanno ucciso anche 2 bambini e una donna oltre a, si dice, 40 jiadisti Isis).
Vedi anche: Cosa sta succedendo tra Isis e Giordania (e c’entrano anche gli Usa).
Libia: 200 mila pronti a scappare verso le nostre coste.
L’instabilitร libica dove un governo vero non esiste da ormai 2 anni รจ ovviamente un problema anche ย per noi, principalmente a causa del fatto che dalla Libia possono partire indisturbati tutti con un mercato che salda criminalitร locale e trafficanti di uomini pronti a sfruttare economicamente i disperati che desiderano arrivare in Europa.
Sui nostri giornali si leggono cifre apocalittiche, addirittura 200 mila persone pronte a scappare verso le nostre coste. Come fonte si citano genericamente i servizi segreti. Chiaramente questi numeri sono spesso esagerati e volti a sollecitare la reazione emotiva del lettore (sono stati 100 mila gli arrivi in tutto il 2014, difficile che in inverno ci siano 200 mila persone pronte a partire) perรฒ il problema esiste e la gestione occidentale del “dopo 2011” รจ stata sostanzialmente uno sperare che il parlamento e il governo libico riuscissero a gestire la situazione da soli.
Cosรฌ non รจ stato: ci siamo ritrovati con due parlamenti, due governi (uno autoproclamato a Tripoli, uno “ufficiale” a Tobruk), un generale (Haftar) che guida una parte di esercito “regolare” che “risponde” al governo di Tobruk anche se nei mesi scorsi si era vociferato di un suo tentativo di golpe militare, milizie che hanno facile gioco a spostarsi e scappare in particolare negli interni (dove ci sono i pozzi petroliferi e sono zone meno popolate e piรน facili anche da controllare).
I terroristi sbarcheranno in Italia?
Si รจ letto che terroristi potrebbero arrivare sui barconi, che Is รจ a qualche centinaio di km dalle coste italiane. Se separiamo i dati dall’emotivitร dobbiamo innanzitutto dire che la zona di Tripoli รจ sotto controllo “islamista” (parola generica che dice ben poco), cioรจ di quella coalizione chiamata “Alba della Libia” che fino a gennaio 2014 governava il paese ma ha perso le elezioni di giugno (condotte dopo che tra i “laici” di Tobruk e gli “islamisti” era giร scoppiata la guerra). Qui vige la sharia e la guerra tra le due parti del paese รจ anche un conflitto tra tribรน di una nazione che geograficamente ha dei confini ma che ha anche grandi rivalitร locali e tribali.
Se restiamo invece all’Isis, essa in Libia ha il “controllo” parziale o totale (e qui le fonti sono discordanti) di due cittร , Derna e Sirte. Ma avrebbe sul territorio non piรน di 1000/2000 soldati (fonte Cnn), in gran parte libici rientrati dalla Siria. Teniamo conto che la Libia ha 6 milioni di abitanti, appunto per avere in mente le giuste proporzioni.
Minacce all’Italia e al ministro Gentiloni
Nel video che mostra l’uccisione dei 21 egiziani copti (che poi รจ avvenuta a capodanno) alla fine ci sarebbe anche un richiamo all’Italia. Ci sarebbero anche riferimenti all’Italia (usiamo il condizionale perchรฉ per ora del video sono apparsi solo fotogrammi pubblicati su Twitter) in cui si direbbe “Prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a sud di Roma”.
Una radio di Mosul, dopo la disponibilitร data dal ministro degli esteri Gentiloni a guidare una missione “pacificatrice” sotto l’egida Onu, avrebbe parlato dell’Italia come di un paese “crociato”. Per ora dunque le minacce, riportare alla loro effettiva realtร , sono queste. A voi ponderarne l’entitร .
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