Condannato a 14 mesi di reclusione per diffamazione il direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti. L’esecuzione della pena detentiva è stata sospesa dalla Procura di Milano.Ora il giornalista dovrà presentare domanda per richiedere misure alternative al carcere. Per la cassazione il giornalista ha scritto il falso quando dirigeva “Libero” nel 2007.
La nota della Cassazione
La notizia pubblicata dal quotidiano ‘Libero’ nel febbraio del 2007, per la quale Alessandro Sallusti e’ stato oggi condannato per diffamazione a 14 mesi di reclusione, la cui pena detentiva verrà sospesa ‘ dalla Procura della Repubblica di Milano era “falsa”. A renderlo noto e’ la Suprema Corte in una nota diramata dopo la lettura del dispositivo su Sallusti. La giovane di cui si parlava nell’articolo “non era stata affatto costretta ad abortire – scrive la Cassazione – risalendo cio’ ad una sua autonoma decisione, e l’intervento del giudice si era reso necessario solo perche’, presente il consenso della mamma, mancava il consenso del padre della ragazza, la quale non aveva buoni rapporti con il genitore e non aveva inteso comunicare a quest’ultimo la decisione presa”.
Inoltre, la “non corrispondenza al vero” della notizia, che era stata pubblicata il giorno prima dal quotidiano ‘La Stampa’, prosegue la Corte, “era gia’ stata accertata e dichiarata lo stesso giorno 17 febbraio 2007 (il giorno prima della pubblicazione degli articoli incriminati sul quotidiano ‘Libero’ da quattro dispacci dell’agenzia Ansa e da quanto trasmesso dal tg regionale e dal radio giornale, tant’e’ che il 18 febbraio 2007, tutti i principali quotidiani tranne ‘Libero’ ricostruivano la vicenda nei suoi esatti termini)”. Dalle sentenze di merito, poi, continua la Cassazione, emerge la “non identificabilita’ dello pseudonimo ‘Dreyfus’ e, quindi, la diretta riferibilita’ del medesimo al direttore del quotidiano” che era Sallusti.
fonte: Agi