Pierluigi Bersani ottiene la fiducia dalla direzione del Pd. La relazione, con la proposta in 8 punti, approvata a maggioranza (un solo astenuto), è il viatico per tentare di uscire dalla difficilissima fase politica attuale.
Bersani ha chiarito il progetto del Pd. “Qui non si sta corteggiando Grillo, ma si tratta di capire cio’ che si muove nel profondo, di bucare il muro dell’autoreferenzialita’ del sistema perche’ comincia a essere in gioco il sistema”, ha detto.
“Il canale democratico non e’ ostruito. Se si rivolge alle istituzioni per rinvigorirle o per farne una vuota cassa risonanza e’ da capire, ma questo dipende dalla nostra iniziativa che deve sollecitare una risposta”, ha sottolineato. “Chi ha avuto il consenso di 8 milioni di persone e ha scelto la via parlamentare deve dire cosa vuole fare di questi voti”, ha aggiunto.
Il leader Pd ha escluso accordi di governo con la destra:”Il cambiamento non possiamo cercarlo con chi l’ha impedito fin qui e ha seminato gran parte di quel vento che oggi ci ha portato la tempesta. Non pensiamo praticabili e credibili accordi di governo tra noi e la destra berlusconiana”, ha chiarito.
Per quanto riguarda invece il rapporto con Monti: “Scelta civica non e’ in grado di dare un contributo decisivo alla governabilita’ a dispetto della presunta centralita’ con cui il sistema ci chiedeva di fare i conti”, ha osservato il segretario.
Matteo Renzi, l’altro grande atteso della giornata, dopo due ore di permanenza è andato via senza intervenire.