L’epidemia del batterio E.coli, arriva negli Stati Uniti, anche se si tratta di casi legati alla Germania.
 Le autorità sanitarie statunitensi hanno precisato che oltre a due soldati americani di stanza in Germania che avrebbero contratto l’epidemia, si contano altri casi sospetti di contagio, legati a quattro cittadini americani rientrati da un viaggio nel nord della Germania.

Smentito invece il primo caso sospetto in Italia, a Merano, dove un turista tedesco è stato ricoverato con una infezione intestinale di altro tipo. L’allarme era stato lanciato dal quotidiano locale Dolomiten. Il paziente – ha riferito l’ospedale – ha una infezione intestinale di altro tipo.
Secondo l’Oms, i casi di contagio sono stati segnalati in 12 paesi, e hanno tutti a che fare con la Germania. Il vettore di contaminazione, tuttavia, resta sconosciuto. Il batterio colpisce soprattutto le donne. Troppo rapidamente sono stati accusate le verdure. Secondo il laboratorio europeo di riferimento per l’Escherichia coli (E.coli), le analisi non permettono di affermare che questi alimenti siano all’origine dell’infezione. “L’allarmismo verso il consumo di verdure è ingiustificato”, ha affermato in un comunicato il laboratorio, che ha sede all’Istituto superiore della Sanità a Roma, sconsigliando inoltre l’uso di antibiotici.

L’unica certezza per ora è che il focolaio dell’epidemia si trova nel nord della Germania, dove è stato registrato il maggior numero di vittime, ma ciò non significa che il batterio abbia avuto origine in quella zona. Mentre gli scienziati passano al vaglio centinaia di campioni, la polizia fluviale della regione indaga presso ristoranti e grossisti di verdura.

Il settimanale Focus ipotizza la possibilità che la malattia si sia propagata nel corso di una festa al porto di Amburgo, che si è tenuta tra il 6 e l’8 maggio e ha riunito 1,5 milioni di visitatori. Il primo caso di contagio sarebbe infatti stato registrato una settimana dopo all’ospedale universitario della città . Secondo il quotidiano regionale “Luebecker Nachrichten”, gli inquirenti valutano la pista di un ristorante di Lubecca, dove 17 clienti sono stati infettati. Anche la Sueddeutsche Zeitung cita la pista di un ristorante della città settentrionale tedesca, dove un seminario di sindacati al quale avevano partecipato 34 donne si è svolto a metà maggio. Di queste, otto hanno sviluppato la malattia e una è morta. Nel buio totale il tabloid Bild la spara grossa e parla di un “atto intenzionale”, ipotesi esclusa dal ministero dell’Interno contattato dallo stesso quotidiano.

Altro dato certo di questa epidemia sono i danni provocati ai produttori di frutta e verdura.
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