Da anni malata di Alzheimer, si è spenta oggi all’età di 79 anni, quella che Claude Lelouch ha definito la più grande attrice francese del dopo guerra.
Nata il 25 ottobre 1931 a Parigi, Annie Girardot entra al conservatorio di Parigi dopo i suoi studi compare in diverse pièce teatrali, spettacoli di cabaret e rivista. Debutta nel cinema nel 1956 e nel 1960 Luchino Visconti nel film Rocco e i suoi fratelli, al fianco di Alain Delon e Renato Salvatori, la lancia sulla scena internazionale.
Lavorerà durante la carriera con Roger Vadim, Mario Monicelli, Marco Ferreri, Claude Lelouch, tutti registi che le hanno riservato ruoli da protagonista.
Nel 1965 a Venezia riceve la Coppa Volpi come migliore interprete femminile per il film ‘Tre camere a Manhattan’ di Marcel Carné; nel 1977 ottiene il César come miglior attrice per la sua interpretazione nel film “Il caso del dottor Gailland”, premio che le venne riconosciuto anche nel 2002 per il suo ruolo nel film ‘La pianista’ di Michael Haneke, dove duetta con Isabelle Huppert in un morboso rapporto sadomaso madre-figlia.
Nel 2005 interpreta il suo ultimo film, ‘Niente da nascondere’, girato poco dopo la pubblicazione della sua autobiografia intitolata ‘Partir, revenir’, scritta nel 2003 forse anche con la consapevolezza che l’Alzheimer avrebbe presto cancellato ogni ricordo. Giulia, la figlia nata dall’amore con Renato Salvatori, rivelerà poi il dramma della malattia della madre nel libro ‘La Memoire de ma mere’, raccontandone anche gli aspetti più crudeli in un documentario andato in onda nel 2008, in occasione della 15ª giornata mondiale dell’Alzheimer.
di Redazione
28 febbraio 2011
Io la ricordo in “Nuda proprietà vendesi” a fianco di Lino Banfi e Alessandro Gassman, mi colpì molto perchè la trovai deliziosa… mi dispiace molto per la sua morte!
Indimenticabili i suoi ruoli drammatici…