Dominazione e sottomissione: secondo una ricerca olandese chi pratica il sadomaso è più equilibrato degli altri. Ma le pratiche Bdsm, almeno a livello estetico, sono state sdoganate già da tempo.
Affetto, paziente: tutti termini che fanno del sadomaso una malattia e di chi lo pratica una persona non sana di mente. Ma una nuova ricerca che arriva dall’Università olandese di Tilburg smentisce questo punto di vista e sostiene che le persone che praticano il sadomasochismo – e altre pratiche legate il bondage – sono in realtà più equilibrate degli altri.
Attraverso un test su 902 praticanti Bdsm (l’acronimo che indica questo tipo di pratiche) e 434 non praticanti, gli studiosi olandesi hanno scoperto che i punteggi più alti sono stati ottenuti proprio da chi ama frustini e body in lattice.
Non è tutto: al primo posto ci sono i dominanti, a seguire chi ricopre entrambi i ruoli e infine chi preferisce essere dominato. Secondo i ricercatori questi risultati potrebbero spiegarsi con la maggiore consapevolezza di sè e dei propri bisogni – non solo sessuali – che hanno i praticanti di Bdsm. Un primo passo verso la normalizzazione del sadomaso? Chi lo pratica non verrà più guardato come un insano di mente?
In realtà già da anni, almeno a livello estetico, il Bdsm è stato sdoganato: film, passerelle, libri (l’immancabile 50 sfumature di grigio) e perfino televisione. Solo qualche giorno fa Jennifer Lopez ha scandalizzato esibendosi in una mise sadomaso durante il programma per famiglie “Britain’s got talent”.
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