E’ fondamentale per la cura del neonato e per la sua crescita. Stiamo parlando della sua misurazione. Fin da quando si affaccia al mondo è giĂ inquadrato in una categoria che si chiama centile: peso, altezza e circonferenza cranica, determinanti alla nascita e anche in seguito per prevedere la sua curva di crescita.
Adesso, però, arriva una grande novitĂ . Finora questi dati, relativi ai neonati italiani, venivano comparati in modo diverso da una regione all’altra perchĂ© i punti di riferimento, dati dalle cosiddette carte antropometriche, erano elaborati a livello locale o con metodologie non convalidate oppure venivano usate carte costruite su neonati non italiani. Le misure medie del bimbo risultavano così variabili e, dunque, meno attendibili. Ora però, cambierĂ tutto perchĂ© nascono le “carte tricolori”: da Nord a Sud stessi metodi e criteri di peso e misurazione. Il risultato: la prima carta unica nazionale che fornisce le misure giuste dei bimbi per tutte le etĂ gestionali: dal neonato prematuro a quello a termine fino a quello oltre il termine. Quest’immenso lavoro di studio e ricerca è stato portato a termine dalla neonatologia universitaria dell’Ospedale Sant’Anna di Torino e ha coinvolto 34 centri con unitĂ di terapia intensiva in tutto il Paese raccogliendo fra il 2005 e il 2007 i dati di 45.462 neonati italiani nati tra la 23^ e la 42^ settimana.
Ne è venuta fuori la fotografia di un piccolo italiano che, negli anni, è cambiato molto. Tra i nati a termine, ad esempio, sono meno i bambini con un peso esagerato, merito di una migliore dieta della mamma e di una gestione piĂą rigorosa del diabete in gravidanza. Sono diminuiti anche i neonati che nascono (a termine) con un peso molto basso, dovuto a deficit di crescita o malnutrizione. Si accorciano anche le differenze fra Nord e Sud mentre si conferma la differenza di centili fra i due sessi (i maschi pesano circa il 4% in piĂą e sono piĂą alti) e il fatto che i primogeniti hanno dimensioni piĂą ridotte dei loro fratelli perchĂ© – spiegano gli esperti – in qualche modo la natura cerca di agevolarne la nascita.
di Paola Benedetta Manca
7 ottobre 2010