Giornata di fuoco quella che inizia oggi per Berlusconi. Alle 15.30, alla Camera si capirà quale sorte potrà capitare al suo governo nel prossimo futuro: se riuscirà a superare la prova sul rendiconto, ma soprattutto, quali saranno i numeri che lo accompagneranno.
E anche se nel Pdl continuano a prevalere coloro che suggeriscono un passo indietro del premier, quest’ultimo sembra deciso a resistere e prendere una decisione sul da farsi, solo dopo il voto alla Camera. Decisione rafforzata dopo il vertice familiare di ieri ad Arcore, al quale, oltre ai figli Marina e Piersilvio, hanno partecipato anche Fedele Confalonieri e il fido avvocato Ghedini perchè nella logica del premier governo del paese, famiglia e aziende sono una cosa sola.
Dopo il voto, Berlusconi incontrerà i vertici della Lega e poi riconvocherà lo stato maggiore del Pdl. A seconda di come andrà il voto sul rendiconto sono tre i possibili scenari: la maggioranza tiene e ha i numeri – come ha sostenuto fino ad oggi lo stesso Berlusconi – per andare avanti; al contrario, non si raggiunge una quota sufficiente per la sopravvivenza ed allora Berlusconi potrebbe optare per la richiesta al capo dello Stato di dar vita ad un nuovo governo sempre targato centro-destra ma allargato magari ai centristi; oppure la soluzione cara alla Lega del voto anticipato. Sul nuovo governo, tuttavia, fanno notare le fonti, bisogna valutare l’atteggiamento dello stesso Pdl, per il quale non e’ indifferente il nome dell’eventuale nuovo premier e resta sempre su questa ipotesi, il ‘nodo’ della Lega che ha ribadito anche oggi a Berlusconi stesso di volere le urne al più presto in caso di caduta. Su tutto, però, prevale la reiterata richiesta dei vertici del Pdl al premier di sbloccare una situazione non più sostenibile, magari anche attraverso le dimissioni.