Silvio Berlusconi chiederà nuovamente la fiducia in tempi strettissimi, già oggi o al massimo domani. L’intenzione del premier e’ di intervenire in Aula in Parlamento al piu’ presto, non c’è tempo da perdere – avrebbe detto Berlusconi.
Il premier quindi si presenterà per chiedere la fiducia su alcuni punti programmatici, pochi ma precisi e mirati a rilanciare l’azione di governo, primo fra tutti il decreto sviluppo ma anche la delega fiscale e le riforme costituzionali.
Il premier ha ripetuto che la bocciatura dell’articolo 1 del rendiconto generale del bilancio dello Stato 2010 da parte della Camera e’ stato solo un incidente parlamentare e che il governo va avanti.
La linea di maggioranza e governo, decisa nel vertice di Palazzo Grazioli, e’ quella di riscrivere un nuovo provvedimento sul rendiconto generale del bilancio dello Stato 2010, riapprovarlo in Consiglio dei Ministri per poi sottoporlo nuovamente all’esame dell’Aula. L’opposizione chiede formalmente le dimissioni del governo, mentre nel Pdl si punta il dito contro i deputati e ministri assenti al voto, tra cui figurano anche Umberto Bossi e Giulio Tremonti. Gianfranco Fini convoca la riunione dei capigruppo e parla di “evidenti implicazioni politiche” del voto appena consumatosi. Ma Umberto Bossi blocca le richieste dell’opposizione: “No, per adesso il governo non viene giù”. Quindi il governo va avanti? “Per adesso si'”.
La votazione che fa andare sotto il governo avviene a meta’ pomeriggio, proprio mentre il presidente del Consiglio fa il suo ingresso nell’emiciclo di Montecitorio e fa appena in tempo ad esprimere il suo voto. Il premier poi si riunisce nelle sale del governo con il ministro dell’Economia e diversi deputati Pdl e ministri.
In serata arriva la nota del ministero di economia e finanze, in cui si sottolinea che non c’era alcuna ragione politica dietro la mancata presenza del ministro al voto. “A poche ore dalla presentazione della Legge di Stabilita’ il ministro Tremonti era al ministero – si legge nel comunicato – impegnato con gli uffici di Gabinetto nella valutazione dei dossier relativi a ciascun ministero. In aula in rappresentanza del ministero erano presenti i sottosegretari”.