Niente da fare per Matteo Berrettini che cede al quarto set dopo avere incredibilmente rimontato e vinto nella prima frazione, troppo forte Novak Djokovic
Wimbledon -Vince Novak Djokovic, una vittoria non netta e neppure facile contro un Matteo Berrettini esemplare per atteggiamento, attitudine, umiltà e capacità di stare in campo e lottare. Oltre tre ore e mezza di battaglia che testimoniano non solo la grandezza di Djokovic, ma anche la resistenza di Matteo Berrettini, applaudito dal suo stesso avversario che lo aveva già piegato anche nell’ultimo Roland Garros. Finisce 6-7 (4), 6-4, 6-4, 6-3.
Wimbledon, la sesta vittoria di Djokovic
Novak Djokovic capisce fin da subito che il match sarà duro, perché la prima caratteristica di Berrettini, la sua resistenza e combattività, si manifesta quando il 25enne romano sotto 5-2 nel corso del primo set breakka e rimonta il suo avversario andando a conquistare una frazione streopitosa con un autorevolissimo tie-break.
Dal secondo set in poi, pur in un estremo equilibrio, Djokovic riesce a girare dalla propria parte la sfida con pochi dettagli che denotano la differenza tra un grande talento e un fuoriclasse assoluto. Il serbo, numero uno del mondo, conquista i punti decisivi, quelli che servono: strappa i primi due servizi di Berrettini nel secondo set e nonostante un mezzo drop out nell’ottavo game chiude in dieci game. Nel terzo set si prende l’unica palla break concessa da Berrettini, ne nega due nel sesto game e ribadisce la sua superiorità. Nel quarto set, per l’ennesima volta, Djokovic vacilla di fronte a un avversario mai domo conquistando un unico break decisivo per poi andare a vincere sul servizio di Berrettini, capace di annullargli due match point.
Djokovic, a un passo dal mito
Novak Djokovic paga tributo a Berrettini nel suo ‘acceptance speech’ dopo avere ritirato il suo sesto trofeo di Wimbledon: “Matteo ha un grande futuro gioca un tennis potente e lucido, molto combattivo, che ti mette in enorme difficoltà, ti fa soffrire e sudare. Sono certo che avrà tante altre grandi occasioni di fronte. Ma se sono arrivato a queste condizioni e a questi risultati devo ringraziare tutte le sconfitte che ho subito da Rafa Nadal e Roger Federer, due tennisti meravigliosi che mi hanno insegnato tanto per tanti anni, fino a quando le cose finalmente sono cominciate a cambiare”.
Ora Djokovic è a un passo da un’impresa storica: dopo avere vinto Australian Open e Roland Garros, Wimbledon è il terzo Slam dell’anno. Ne manca solo uno, quello di Flushing Meadows, per consentirgli di essere il primo tennista dell’era moderna a completare lo Slam nell’anno agonistico. E in più ci sono le Olimpiadi, cui Djokovic parteciperà come numero #1 del mondo.
Berrettini “Brucia, ma non spero non sia la mia ultima occasione”
Matteo Berrettini ha raccolto i complimenti di Djokovic e tantissimi applausi da parte del pubblico londinese che ha apprezzato la sua generosità e la sua grande tenacia. “Esco battuto da un grande fuoriclasse, forse uno dei più grandi di sempre e non ho niente da rimproverarmi – dice il tennista romano – perché come sempre ho dato tutto quello che avevo. Gestire certe emozioni non è facile, e Novak ha dimostrato come possa fare la differenza sapere confrontarsi con questi stati d’animo anche nel corso della partita. Brucia perdere, è stata una grande occasione: spero solo che non sia l’ultima e che ce ne possano essere altre”.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.