54 Euro per 3 gelati, menù detti a voce, coperto salatissimo, tariffe dei taxi incomprensibili. Ecco come i turisti stranieri si difendono dai nostri tentativi di raggiro.
L’ultima è la notizia di un conto da 54 euro pagato da 3 americani per 3 gelati e una bottiglietta d’acqua a Roma, in un bar in zona Trevi. Pare che poi il gelato fosse una coppa consumata al tavolo, ma il prezzo non sembrerebbe comunque economicissimo. Inoltre non è la prima volta che si legge di scontrini gonfiatissimi a turisti giapponesi, americani, stranieri in generale.
La cosa è tanto diffusa che ci ritroviamo a leggere su The Local, Italy Edition (The Local è un magazine multilingue che riporta in lingua inglese le news delle singole nazioni: ci sono anche le edizioni austriaca, danese, francese, tedesca, svedese, spagnola, svizzera) un vademecum di consigli per non essere fregati a Roma.
Per un italiano non è bellissimo leggere queste cose: abbiamo un patrimonio turistico enorme ma spesso ci facciamo trascinare dal desiderio di fare più quattrini possibile, più velocemente possibile, e trattiamo il turista come un polletto di passaggio da spennare.
Aggiungiamo poi che in qualche caso, anche quando siamo onesti, lo straniero non capisce alcune cose del nostro modo di differenziare i prezzi (ad esempio la voce “coperto” spesso all’esterno non esiste).
Vediamo i consigli dati da The Local a un turista straniero per non ricevere sole a Roma:
1) Fare le consumazioni al banco. Sedersi al tavolo comporta un sovrapprezzo, a volte notevole. Si consiglia di bere, il caffè ad esempio, al tavolo o prendere le bibite da asporto o comunque prima controllare sul menù la relativa differenza di prezzo.
2) Niente fiori, meglio i cioccolatini. Il venditore di fiori romano è furbo: dice che il fiore è in regalo ma poi vuole un’offerta oppure vuole che gli si comprino altri fiori. A The Local consigliano ironicamente di acquistare cioccolatini, se proprio si vuole fare i romantici con la fidanzata.
3) Chiedere sempre di vedere il menù. Purtroppo è brutta abitudine di molti locali chiedere all’avventore direttamente cosa desidera, magari abbozzando una lista di piatti del giorno a voce. Così il cliente non sa cosa pagherà per quanto consuma e può trovarsi di fronte a spiacevoli sorprese nel conto finale. Oltre a controllare i corrispettivi delle singole consumazioni il turista deve stare attento alle voci “coperto” e a tutte le spese aggiuntive (a volte compare anche “servizio”).
4) Il pane si paga. Il cestino con pane e grissini non è gentilmente offerto dalla ditta. A fine pranzo si paga. Lo trovate sotto la voce “coperto”.
5) Attenzione ai siti di affitto camere. Incontrare di persona il locatario prima di affittare la stanza, prenderla solo dopo averla vista e in ogni caso non pagare in anticipo.
6) Attenti alle tariffe dei taxi. Per evitare che il tassista ponga strane maggiorazioni ai prezzi chiedere sempre prima la stima del costo totale del viaggio e sapere che ci sono compensi fissi per gli aeroporti (qui The Local riporta tariffe non aggiornate, parla di 30 € da Ciampino e 40 € da Fiumicino ma la nuova tariffa da Fiumicino verso il centro città, entro le Mura Aureliane, è di 48 €).
Vedi anche: Turismo in Italia 5 miti sfatati