L’Italia continua ad essere in queste ore sotto la morsa di neve, vento, gelo e pioggia. Forti le difficoltà del trasporto ferroviario: alcuni treni, a causa del ghiaccio sui binari, hanno registrato ritardi fino a 90 minuti mentre altri sono stati soppressi. Fermo per ore due treni in Romagna. L’aeroporto di Bologna è stato chiuso. A causa della neve sono state rinviate le partite Atalanta-Genoa, Bologna-Fiorentina e Siena-Catania.
“Tutte le linee ferroviarie sono aperte e la rete ferroviaria non mostra particolari criticità fatta eccezione per il Piemonte, la Romagna e il nodo di Bologna ancora interessati da temperature molto rigide e nevicate a tratti anche abbondanti”.
La neve continua a creare disagi sulle strade italiane da nord a sud, aggravati, in alcuni casi, dal mancato rispetto dei divieti di transito imposti ai mezzi oltre le 7,5 tonnellate e alla mancanza di catene e gomme antineve. Nonostante gli sforzi dell’Anas per mantenere attiva la circolazione, con 3000 uomini e oltre 2500 mezzi operativi al lavoro, è difficile transitare sulle Statali di molte regioni.
Due treni fermi per sette ore in mezzo a una campagna innevata venuta fuori da una pagina di Tolstoj. Molti in piedi o seduti nei corridoi. Doveva arrivare a Taranto, non arriverà mai a Cesena. Dopo sette ore di voci che si rincorrevano e social network che rumoreggiavano, il treno è tornato sui suoi passi, invertendo marcia e fermandosi a Forlì. Le peripezie dell’Intercity 615 Bologna-Taranto erano iniziate alle 14.40. Il treno si era fermato nella campagna romagnola, tra le stazioni di Forlì e Cesena. All’inizio era sembrata una sosta come le altre. Poi i minuti sono diventati ore e le temperatura nei vagoni hanno iniziato ad abbassarsi. Il cavo elettrico con cui si alimenta il treno, si è gelato, impedendo al locomotore di andare. Nel frattempo, mentre la protezione civile si preparava a un piano B molto complicato, (raccogliere tutti i passeggeri con degli autobus – 600 dicono le fonti ufficiali, ancora di più sostengono i viaggiatori) i social network iniziavano a raccontare quello che succedeva. Poi una seconda motrice – questa volte diesel – è partita da Bologna. Le ore continuano a passare e su twitter, alle voci dei passeggeri si sono andate via via aggiungendo quelle di chi, dalle proprie scrivanie, iniziava a solidarizzare. ”No qui e’ il delirio – ha scritto MuseCom – c’e’ gente seduta per terra da 4 ore. Il treno ha raccolto i pendolari e c’è 4 volte il numero delle persone, aiuto”. MuseCOM, alias di Nicoletta Polliotto, che raggiunta telefonicamente, ha raccontato di una ”una situazione claustrofobica, ore fermi senza poter uscire. Alcuni ragazzi stanno diventando irrequieti”. Dall’altro lato dei Social Network tante le voci critiche per Trenitalia ”che non poteva non prevedere eventualità come queste”. Per fortuna, dopo gli ultimi problemi tecnici il treno e’ ripartito. O meglio, è tornato indietro. A Forlì, ad accogliere i viaggiatori, acqua e un panino. Per chi continua, un nuovo treno. Per tutti, un po’ di sollievo dopo ore da incubo.
“Tutte le linee ferroviarie sono aperte e la rete ferroviaria non mostra particolari criticità fatta eccezione per il Piemonte, la Romagna e il nodo di Bologna ancora interessati da temperature molto rigide e nevicate a tratti anche abbondanti”.
La neve continua a creare disagi sulle strade italiane da nord a sud, aggravati, in alcuni casi, dal mancato rispetto dei divieti di transito imposti ai mezzi oltre le 7,5 tonnellate e alla mancanza di catene e gomme antineve. Nonostante gli sforzi dell’Anas per mantenere attiva la circolazione, con 3000 uomini e oltre 2500 mezzi operativi al lavoro, è difficile transitare sulle Statali di molte regioni.
Due treni fermi per sette ore in mezzo a una campagna innevata venuta fuori da una pagina di Tolstoj. Molti in piedi o seduti nei corridoi. Doveva arrivare a Taranto, non arriverà mai a Cesena. Dopo sette ore di voci che si rincorrevano e social network che rumoreggiavano, il treno è tornato sui suoi passi, invertendo marcia e fermandosi a Forlì. Le peripezie dell’Intercity 615 Bologna-Taranto erano iniziate alle 14.40. Il treno si era fermato nella campagna romagnola, tra le stazioni di Forlì e Cesena. All’inizio era sembrata una sosta come le altre. Poi i minuti sono diventati ore e le temperatura nei vagoni hanno iniziato ad abbassarsi. Il cavo elettrico con cui si alimenta il treno, si è gelato, impedendo al locomotore di andare. Nel frattempo, mentre la protezione civile si preparava a un piano B molto complicato, (raccogliere tutti i passeggeri con degli autobus – 600 dicono le fonti ufficiali, ancora di più sostengono i viaggiatori) i social network iniziavano a raccontare quello che succedeva. Poi una seconda motrice – questa volte diesel – è partita da Bologna. Le ore continuano a passare e su twitter, alle voci dei passeggeri si sono andate via via aggiungendo quelle di chi, dalle proprie scrivanie, iniziava a solidarizzare. ”No qui e’ il delirio – ha scritto MuseCom – c’e’ gente seduta per terra da 4 ore. Il treno ha raccolto i pendolari e c’è 4 volte il numero delle persone, aiuto”. MuseCOM, alias di Nicoletta Polliotto, che raggiunta telefonicamente, ha raccontato di una ”una situazione claustrofobica, ore fermi senza poter uscire. Alcuni ragazzi stanno diventando irrequieti”. Dall’altro lato dei Social Network tante le voci critiche per Trenitalia ”che non poteva non prevedere eventualità come queste”. Per fortuna, dopo gli ultimi problemi tecnici il treno e’ ripartito. O meglio, è tornato indietro. A Forlì, ad accogliere i viaggiatori, acqua e un panino. Per chi continua, un nuovo treno. Per tutti, un po’ di sollievo dopo ore da incubo.
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