Gli ultimi sondaggi Usa 2020, Sanders contro Trump mentre per la prima volta il New York Times appoggia le donne. Dagli Usa le ultime su candidati e sondaggi
E’ il senatore  del Vermont Bernie Sanders il candidato democratico che ad oggi potrebbe sconfiggere Donald Trump.
Lo rivela l’ultimo sondaggio nazionale Reuters / Ipsos,  secondo il quale, Bernie Sanders, in un ipotetico scontro elettorale, ha un vantaggio di 18 punti sul presidente Donald Trump tra gli elettori indipendenti. Un risultato che i sostenitori di Sanders hanno visto come prova che il senatore del Vermont ha le migliori possibilità di sconfiggere il presidente a novembre.
Secondo il nuovo sondaggio in questione, Sanders ha il supporto del 46% degli elettori indipendenti registrati mentre Trump si ferma al 28%.
ll sondaggio ha anche messo in evidenza che tutti gli altri candidati democratici, tra i quali l’ex Vice Presidente Joe Biden, Pete Buttigieg, Michael Bloomberg e la Sen. Elizabeth Warren (D-Mass.) mostrano un vantaggio nei confronti di  Trump tra gli elettori indipendenti, ma il vantaggio di Sanders è più significativo.
“Bernie Sanders è innegabilmente il candidato più forte contro Donald Trump”, ha twittato il giornalista Walker Bragman in risposta al nuovo sondaggio.
L’indagine nazionale è arrivata poche ore prima delle primarie del New Hampshire.
Come ha scritto Russell Berman per The Atlantic, gli elettori indipendenti potrebbero dimostrare di essere “l’arma segreta” di Sanders , fino al 40% dell’elettorato”, ha scritto Berman. C’é anche un altro dato rilevante a favore di Sanders, che sembra guadagnare terreno nelle ultime settimane.
Si tratta della comunità afro-americana, dove Sanders ha guadagnato dieci punti, secondo un recente sondaggio della Monmouth University .
Intanto, secondo l’ultimo sondaggio Gallup condotto durante l’impeachment e pubblicato agli inizi di Febbraio, l’indice di popolarità del presidente Donald Trump é al 49%, una delle sue performace più alte dopo la sua elezione.
Numeri che secondo i bookmakers potrebbero portare Trump verso una riconferma.
Donne in corsa per la Casa Bianca, chi sale e chi scende
Ha avuto il suo momento di exploit fino al caldo autunno americano. Parliamo di Elizabeth Warren, la candidata democratica in corsa per la Casa Bianca che é partita in quarta.
Vedi anche: Usa 2020 le candidate donne
Suoi gli slogan contro le grandi corporation americane che hanno conquistato anche gli stati rurali. Poi, a sorpresa, il declino. Un declino lento, prevedbile per molti che avevano osservato l’aggressiva campagna di Buttigieg in Iowa.
Fino a scendere in basso nel risultato finale dei due primi appuntamenti. A rubare la scena alla Warren, un ‘altra donna: la senatrice del Minnesota ha puntato sulle sue origini, rivendicando spesso di essere nipote di immigrati (sloveni e svizzeri), che suo nonno era minatore, e che sua madre era un’insegnante.
Il suo attaccamento al Minnesota, alla classe lavoratrice del Midwest, alla tempra tipica degli abitanti degli stati settentrionali degli Stati Uniti è evidente dal video dell’annuncio della sua candidatura, fatto sotto una bufera che finì per coprirla di neve, alla fine del suo discorso.
Rappresenta l’ala moderata dei democratici e molti pensano che il suo exploit potrebbe durare una manciata di giorni.
L’endorsement del New York Times
Per la prima volta, il prestigioso quotidiano americano, il New York Times, sceglie di appoggiare due candidate e non solo uno. Si tratta di Elizabeth Warren e Amy Klobuchar.
Elizabeth Warren e Amy Klobuchar.La premessa del New York Times è che quasi tutti i candidati intervistati, se eletti, «diventerebbero il presidente o la presidente più progressisti da decenni a questa parte»: come notato da diversi altri commentatori, negli ultimi anni il programma dei Democratici si è spostato sempre più a sinistra e anche i candidati più moderati alle primarie – come Pete Buttigieg, Joe Biden e proprio Amy Klobuchar – appoggiano misure che un tempo appartenevano solo all’ala radicale del partito, come un notevole aumento del salario minimo o una forma di nazionalizzazione del sistema sanitario.
«Quello in cui si differenziano maggiormente non è il cosa vogliono, ma come intendono farlo», spiega il New York Times: da qui, probabilmente, la scelta di indicare sia Warren sia Klobuchar, che hanno metodi piuttosto diversi di fare politica.
Il fattore B di Bloomberg
Arrivato nelle primarie tardi, a novembre, Michael Bloomberg, l’ex sindaco di New York, è il candidato che ha ottenuto il più grande aumento nei sondaggi salendo al terzo posto con il 15 per cento.La sua é una strategia non convenzionale che si basa prevalentemente sulla possibilità illimitata di comprare ed investire in pubblicità .
Secondo la CNN, Bloomberg ha speso finora circa 250 milioni di dollari soltanto in spot radiofonici e televisivi, e in un solo giorno 1.7 milioni di dollari in pubblicità Facebook.
L’ex sindaco di New York ha già messo in cantiere di spendere 129 milioni di dollari in pubblicità tra tv e social negli stati chiave del Super Tuesday, il martedì in cui si assegnano 1357 delegati e che quest’anno cade il 3 marzo. Bernie Sanders, in confronto, ne spenderà solo sette.
Non è un segreto che la campagna di Bloomberg sia costruita in modo molto simile a quella vittoriosa di Trump del 2016.
All’epoca il candidato Trump spese 44 milioni di pubblicità su Facebook negli ultimi cinque mesi prima delle elezioni, con una media di due milioni a settimana. Intanto l’imprenditore miliardario sta attirando molta attenzione guadangando posizione nei sondaggi. A differenza dei suoi principali avversari Bloomberg ha deciso di saltare le prime quattro tappe delle primarie – Iowa, New Hampshire, Nevada e South Carolina – e di concentrarsi soprattutto sui 14 stati che voteranno nello stesso giorno durante il cosiddetto Super Tuesday.
Questi sono gli ultimi sondaggi Usa 2020 in previsione delle elezioni americane del prossimo novembre.
Liliana Rosano vive e lavora negli Usa. Per Donne sul Web scrive di politica americana con interviste mirate a personalità della politica e economia. @lilianarosano
Liliana Rosano vive e lavora negli Usa per Donne sul Web scrive di politica americana con interviste mirate a personalità della politica e economia.