Joe Cocker morto di tumore ai polmoni: purtroppo uno dei grandi del rock e del blues ci lascia per sempre. Tra le sue interpretazioni più note la fantastica With a little help from my friend di Woodstock.
Joe Cocker morto per cancro a 70 anni: una di quelle notizie che un appassionato di musica non vorrebbe mai leggere. Una carriera molto lunga, una voce assolutamente unica e riconoscibilissima.
Cocker è deceduto a Crawford, in Colorado a seguito di una malattia polmonare che lo aveva colpito da qualche tempo.
L’eterna performance di Woodstock
Negli anni Sessanto Joe Cocker era prepotentemente arrivato alla notorietà soprattutto dopo un memorabile show nel concerto di Woodstock. Quel grande evento dove Richie Havens aveva tirato avanti a suonare per permettere agli altri artisti di raggiungere il palco, visto l’enorme afflusso di spettatori.
Dove ad un certo punto salì un riccioluto inglese con basettoni foltissimi, jeans e maglia psichedelica. Il riccioluto si muoveva in modo indemoniato: una cover dei Beatles, With a little help form my friend, in originale una ballatina molto ritmica. diventerà una potenza rock-blues dove la voce di Cocker si esaltava in un momento che tutti gli amanti della musica non potranno più scordare.
La dipendenza dall’alcol e 9 settimane e mezzo
Quel fulminante successo iniziale a fine anni Sessanta purtroppo fu ostacolato da degli anni Settanta molto grigi a causa della dipendenza dall’alcol che invecchio moltissimo anche Cocker (dimostrava almeno 10 anni di più).
Poi il ritorno negli anni Ottanta con una hit che divenne popolarissima: You can leave your hat on, presente nel film 9 settimane e mezzo.
Una carriera di pezzi memorabili
Unchain my heart, Summer in the city, It’s only love, spesso personali interpretazioni di pezzi di altri come You Are so bautiful di Billy Preston (qui sotto vi facciamo vedere la stupenda versione eseguita insieme a Ray Charles) o Could you be loved di Bob Marley o Don’t let me be misunderstood cantata da Nina Simone ma famosa soprattutto nella strepitosa versione dagli Animals.
Sempre con quell’inconfondibile modo di stare sul palco fatto di mosse, testa che si incassava nel busto e roteava vivendo totalmente la musica, movimenti delle mani che quasi “suonavano” in aria.
https://www.youtube.com/watch?v=PaoIYRw3TMI
https://www.youtube.com/watch?v=yDC9FtYZWGg
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