L’artista romana conquista il pubblico e la critica parigina
17 febbraio 2010
Quattro ore e mezzo di totale piacere musicale, per un Giulio Cesare in Egitto, senza tagli. EreditĂ della fantasia barocca delle opere italiane.
Un annuncio fatto all’inizio del concerto, aveva avvisato il pubblico in sala di non applaudire alla fine di ogni aria, ma di farlo alla conclusione degli atti, allo scopo di non allungare il tempo del concerto. Ma alla prima aria di Cecilia Bartoli, “Non disperar” il pubblico parigino non ha resistito, facendo cadere tutte le buone intenzioni di rispettare l’annuncio, sommergendola letteralmente di applausi.
La critica dei media francesi è stata entusiastica, sottolineando come la musica sia iniziata con l’ingresso in scena della Bartoli che tra i tanti talenti: “ha quello di galvanizzare tutto quello che tocca” e di far provare emozioni a fior di pelle a tutto il pubblico presente.
Nel suo abito nero con il corsetto dorato, un bracciale a forma di serpente attorno al braccio, Cecilia Bartoli è stata una Cleopatra a volte altera, a volte ardente e ricca di “charme”, tutta presa dall’amore per questo giovane Cesare dal quale si aspettava potere, amore e protezione.
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