Secondo un sondaggio, meno di 20 su cento punterebbero al tempo indeterminato
(2 novembre 2009) – Una buona retribuzione vale più di un lavoro a tempo indeterminato. In tempi in cui la precarietà domina il mercato e il posto fisso viene rivalutato, sembra un’affermazione bizzarra: eppure arriva proprio dai diretti interessati.
Alla stabilità i giovani preferiscono un salario più elevato, come emerge da una ricerca condotta dall’Istituto di ricerca Gpf per conto della compagnia di assicurazioni Axa Mps. Dalle risposte fornite dal campione, risulta che è preferibile avere uno stipendio che permetta di vivere in modo decoroso. Per contro, solo il 19,6% dei giovani con età tra i 18 e i 34 anni ritiene di fondamentale importanza la sicurezza del posto di lavoro.
Percentuale che aumenta se cresce l’età degli intervistati: si avvicina al 25% dai 35 anni in su. La precarietà non è quindi l’assillo principale dei giovani: quello che li preoccupa di più èla mancanza di tempo libero e l’impossibilità di pagare un affitto o un mutuo, cosa che non riesce a fare il 46% degli intervistati sotto i 35 anni.
L’incertezza per il futuro spinge i più giovani a cercare una pensione integrativa: ne sentono la necessità 52%. Ma uno su tre non potrebbe finanziarsela, poiché la sua retribuzione copre a malapena le spese mensili. Sarà proprio per questo motivo che un salario più alto è apprezzato più di un lavoro sicuro: se i giovani potessero contare su una quantità di denaro sufficiente, potrebbero risparmiare per i momenti di magra o potrebbero provvedere alla vecchiaia ricorrendo alla previdenza privata.