E’ sempre piรน emergenza lavoro soprattutto per i giovani. I dati sono allarmanti: i disoccupati giovani superano di tre volte il numero dei disoccupati adulti. Il Piano italiano di attuazione della Garanzia per i Giovani nasce con l’obiettivo di aiutare i giovani a inserirsi nel mondo di lavoro.
Quanti sono, nel mondo, i giovani senza lavoro? Un esercito, si potrebbe rispondere. E i numeri lo confermano. Secondo l’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro, nel 2013 erano circa 74,5 milioni i disoccupati con un’etร inferiore ai 25 anni: un milione in piรน rispetto all’anno precedente. Il tasso di disoccupazione giovanile ha cosรฌ superato il 13%, quasi tre volte quello degli adulti.
Tra loro ci sono i Neet, quei giovani che non lavorano, non studiano e non si formano: secondo Eurostat, nel 2011 erano 7,5 milioni gli europei tra i 15 e i 24 anni e altri 6,5 milioni tra i 25 e i 29 anni. In Italia sono circa 2,2 milioni, secondo gli ultimi dati del 2012 riferiti alla fascia 15-29 anni.
Cosa fare per risolvere il problema?
Partendo dal presupposto che sarร impossibile trovare un posto di lavoro ad ogni giovane disoccupato, quest’anno partirร ilYouth Guarantee, il programma europeo per favorire l’occupabilitร e l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro. Un percorso che prevede una serie di misure, a livello nazionale e territoriale, volte a facilitare la presa in carico dei giovani tra 15 e 25 anni per offrire loro opportunitร di orientamento, formazione e inserimento al lavoro.
Il ” รจ stato predisposto dalla Struttura di Missione, istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, composta dai rappresentanti del Ministero e delle sue agenzie tecniche – ISFOL e Italia Lavoro – del MIUR, MISE, MEF, del Dipartimento della Gioventรน, dell’INPS, delle Regioni e Province Autonome, delle Province e Unioncamere.
Alcuni degli obiettivi della Garanzia per i Giovani sono stati giร anticipati da una serie di misure messe in atto dal Governo, tra cui il Decreto Legge 76/2013, che prevede, tra l’altro, incentivi per le imprese che assumono giovani under 30 a tempo indeterminato, il finanziamento di tirocini formativi in azienda e nelle pubbliche amministrazioni, finanziamento di iniziative di auto impiego e auto imprenditorialitร . Sono poi in corso altre iniziative per i giovani mirati ad aumentare le possibilitร occupazionali e a promuovere l’apprendistato come principale contratto di inserimento nel mondo del lavoro.
Cosa chiede l’Europa?
La Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 aprile 2013 sull’istituzione di una “Garanzia per i Giovani” invita tutti gli Stati membri ad assicurare ai giovani con meno di 25 anni un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio o altra misura di formazione, entro 4 mesi dall’uscita dal sistema di istruzione formale o dall’inizio della disoccupazione.
In generale, obiettivo della “Garanzia per i Giovani” รจ quello di offrire una risposta ai ragazzi e alle ragazze che ogni anno si affacciano al mondo del lavoro dopo la conclusione degli studi. Considerato lo specifico contesto italiano tale iniziativa prevede, inoltre, anche azioni mirate ai giovani disoccupati e scoraggiati, che hanno necessitร di ricevere un’adeguata attenzione da parte delle strutture preposte alle politiche attive del lavoro.
La Raccomandazione distingue chiaramente l’aspetto di riforma strutturale della Garanzia medesima, per la quale raccomanda un recepimento normativo, e l’introduzione di un ampio ventaglio di iniziative a favore dei giovani sostenute sia dal finanziamento previsto dal progetto europeo Youth Employment Initiative sia dal Fondo Sociale Europeo.
Cosa prevede il Piano Italiano: dall’informazione alla presa in carico
Informazione – Il Piano Italiano prevede un sistema universale di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi attraverso vari punti di contatto: il sito www.garanziaperigiovani.it (al momento in fase di realizzazione), il portale Cliclavoro, i portali regionali, i Servizi per l’Impiego e altri servizi competenti, sportelli ad hoc che saranno aperti presso gli istituti di istruzione e formazione. Nella fase di informazione e comunicazione saranno coinvolte varie istituzioni o associazioni, tra cui Camere di Commercio, associazioni sindacali e datoriali, associazioni giovanili e del Terzo Settore.
Orientamento – Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrร indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale. In sintesi, s’intende rendere sistematiche le attivitร di orientamento al lavoro anche con il mondo dell’educazione (istituti scolastici, istruzione e formazione professionale ed universitร ), attraverso gli operatori e supporti informatici ad alto valore aggiunto.
Colloquio – Il Piano italiano intende offrire ai giovani l’opportunitร di un colloquio specializzato da parte di orientatori qualificati che preparino i giovani all’ingresso nel mercato del lavoro con percorsi di costruzione del curriculum e di autovalutazione delle esperienze e delle competenze. In altri termini, si vogliono incoraggiare interventi nei confronti dei giovani che non studiano e non lavorano (Neet) o che hanno abbandonato precocemente gli studi promuovendo percorsi verso l’occupazione, anche incentivati, attraverso servizi e strumenti che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
I percorsi possibili – Ai giovani che presenteranno i requisiti verrร offerto un finanziamento diretto (bonus, voucher, ecc.) per accedere ad una gamma di possibili percorsi, tra cui: l’inserimento in un contratto di lavoro dipendente, l’avvio di un contratto di apprendistato o di un’esperienza di tirocinio, l’impegno nel servizio civile, la formazione specifica professionalizzante e l’accompagnamento nell’avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.