1. La paura dell’estraneo:
A partire dall’ottavo mese, il bambino inizia a prendere coscienza del fatto che lui e la mamma non sono un’unica entità e inizia a formarsi una personalità distinta. Avviene, così, una sorta di processo di elaborazione di separazione dalla madre che provoca, come conseguenza, la paura dell’estraneo. Ecco perché i bimbi piangono e urlano quando vengono affidati a qualcuno che non conoscono. Si tratta di una reazione assolutamente normale e di una necessaria conseguenza del rapporto simbiotico con la mamma, che si è instaurato nel corso dei primi mesi. La paura dell’altro, quindi, in questa fase è indispensabile e naturale perché è il segnale di un processo di crescita e di una presa di coscienza dell’altro e di sé.