Cambia ancora il modulo autocertificazione, a spiegare i motivi è il capo della polizia ai microfoni di Sky Tg. Ecco il video e le info sul nuovo modello autocertificazione coronavirus
Il nuovo modello per l’autocertificazione Coronavirus, cambia per la 4° volta, ad annunciarlo è il capo della polizia Franco Gabrielli. I cittadini dovranno dunque adeguarsi nuovamente al cambio del modulo Covid, per contrastare in modo sempre più efficace chi non rispetta le regole.
Cerchiamo di capire meglio come sarà la nuova autocertificazione e i motivi che hanno portato a questa ulteriore modifica.
Nuovo modulo autocertificazione covid, perché?
Per spiegare le motivazioni del nuovo cambiamento dell’autocertificazione è intervenuto a Sky tg 24, il capo della polizia Gabrielli. Queste le sue parole sul perché della decisione: “anche se in molti fanno ironia, se cambiano le disposizioni noi dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare i quesiti che arrivano dai cittadini”.
Con queste parole Gabrielli lascia intendere che il problema è la tendenza delle persone a trasgredire le norme, approfittando di qualche dubbio interpretativo dei testi. Per questo motivo si rende necessario aggiornare continuamente il modello.
Insomma, se avete un’urgenza, potete trovare il nuovo modulo di autocertificazione, aggiornato al 26.03.2020, nell’apposita sezione del sito del Ministero dell’interno. Una volta scaricato il pdf, come fatto fino ad ora, bisogna stamparlo (o copiarlo a penna per chi non ha la stampante) e riempirlo negli spazi vuoti. Infine, bisogna presentarlo alle forze dell’ordine in caso di controllo.
Denunciati Coronavirus, quanti sono
Gabrielli per spiegare il nuovo cambio del modulo ha aggiunto: “ci sono persone straordinarie che combattono il covid negli ospedali. E poi ci siamo noi, con i nostri uomini che per fermare i contagi perseguiamo i furbi e chi infrange le disposizioni governative. La maggioranza dei cittadini rispetta le regole, ma c’è un’altra parte che forse non è consapevole dei rischi o è allergica ai divieti. Con loro dobbiamo essere rigorosi”.
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Il riferimento del capo della polizia italiana è ai tanti che ancora oggi non rispettano le restrizioni dei decreti e per questo sono stati denunciati.
Il numero dei denunciati per aver infranto le norme di contrasto alla diffusione del coronavirus, fino al 24 marzo, sono 110.000 su 2 milioni di controlli. Probabilmente il numero di queste persone nei giorni a seguire è destinato a crescere, nonostante l’inasprimento delle sanzioni previste dal nuovo decreto del governo. Esso in particolare, all’articolo 4, punisce i comportamenti colposi con una pena fino a 12 anni di reclusione. Mentre stabilisce che le ammende possono variare da 400 a 4.000 euro, con l’aumento di un terzo dell’importo in caso di utilizzo di veicoli.
Tutto questo però, al momento, non sembra ancora aver convinto i trasgressori a farla finita. Allora, come spiegato dal capo della polizia, i cambiamenti del modello di autocertificazione diventano inevitabili, per cercare di arginare le uscite immotivate dei cittadini e la diffusione del virus.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web