Espulsi Rosy Mauro Francesco Belsito dalla Lega, salvo Renzo Bossi, mentre sotto la lente dei pm finisce Roberto Calderoli che si è detto comunque “a disposizione degli inquirenti”. Una decisone assunta dopo due ore di consiglio federale della Lega che ha convocato il congresso a Milano il 30 giugno e il primo luglio.
La Mauro ha reagito con rabbia dichiarando:”Il rancore è prevalso sulla verità . La mia epurazione era già scritta. Se qualcuno è arrivato al punto di minacciare le dimissioni se non si fossero presi provvedimenti contro di me, vuol dire che la presunta unanimità è stata imposta con un ricatto politico”. E poi: “Valuto tutto, ma un passo alla volta”, riguardo al suo futuro a Palazzo Madama.
Resta infatti il problema della vicepresidenza del Senato, carica istituzionale ed elettiva che, come tale, non le puó essere revocata in alcun modo. Da regolamento parlamentare, infatti, non si possono presentare mozioni di sfiducia nei confronti dei vertici delle Camere e nemmeno il presidente del Senato potrebbe revocare la carica del proprio vice.
Rosy Mauro è stata, fra i quattro vicepresidenti del Senato, la piú votata, quindi è ‘vicepresidente vicario’, ovvero il numero due dell’Aula di palazzo Madama.La volontà di Rosy Mauro di restare al suo posto – nonostante le richieste dell’opposizione – ha imposto al presidente del Senato, Renato Schifani, una strategia di emergenza, per allentare la tensione: sostituirla in prima persona durante i turni di presidenza, scelta giudicata saggia da tutti i gruppi parlamentari ma che non puó essere reiterata all’infinito.