Crisi di Governo- Il Parlamento italiano ha appena chiuso i battenti, essendo stati quelli trascorsi gli ultimi giorni di attività di Camera e Senato prima della pausa estiva. Ma il governo Conte ha i giorni contati
Eppure le vacanze dei politici quest’anno non saranno lunghe e confortevoli come inizialmente previsto (dall’8 agosto fino al 10 settembre). Questo perché si è aperta una crisi di governo dell’ultima ora, dopo che il vice premier e capo politico della Lega Matteo Salvini ha dichiarato che la maggioranza non esiste più. Il Ministro dell’Interno, nel suo intervento in un comizio a Pescara, ha affermato che l’esecutivo Conte potrebbe avere i giorni contati.
Questo cosa comporta in pratica? Scopriamolo insieme qui di seguito.
Il futuro del Governo e le conseguenze della crisi in 3 punti
Le ultime notizie sull’imminente fine dell’attività dell’esecutivo portano tre conseguenze, nel breve e nel medio periodo. Ecco di cosa si tratta.
1- La parlamentarizzazione della crisi di Governo
Dopo le sue parole Salvini probabilmente avrebbe voluto un’apertura immediata della crisi, con le dimissioni di Conte rassegnate al capo dello Stato Sergio Mattarella. Tuttavia non sarà così, infatti il premier, in una conferenza stampa, ha spiegato che non spetta a Salvini decidere i tempi della caduta del Governo, che sembra ormai certa. In particolare il presidente ha chiesto una parlamentarizzazione della crisi, in modo da garantire la maggior trasparenza possibile.
Ma cosa significa questo? Che sarà chiesto ai presidente di Camera e Senato (rispettivamente Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati) di riaprire il Parlamento il prima possibile. Esso infatti, ha appena chiuso i battenti per le vacanze estive e sarebbe dovuto rimanere chiuso fino al 10 di settembre, ma a questo punto dovrà riaprire da qui a pochi giorni. Si ipotizza subito dopo ferragosto. Appena questo accadrà Salvini dovrà spiegare le ragioni della scelta di chiudere questa esperienza di Governo, come richiesto dal premier.
2- Lo scioglimento delle camere e il voto anticipato in autunno
La Lega, dopo l’invito di Giuseppe Conte, ha presentato al Senato una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Questo significa che ci sarà un voto che certifica il ritiro della fiducia del parlamento nei confronti del Presidente del Consiglio. Una volta avvenuto questo passaggio il premier si recherà dal Presidente della Repubblica e rimetterà nelle sue mani il mandato. A quel punto spetterà proprio a Mattarella chiudere la legislatura, infatti solo lui può firmare il decreto con cui indice nuove elezioni politiche.
Prima che si giunga al voto anticipato devono passare dai 45 ai 70 giorni, rispetto alla data della firma del provvedimento del Capo dello Stato. Si tratta di una legge stabilita dalla Costituzione e dal Testo Unico 5 febbraio 1948. Oltre a questa bisogna considerare anche la regolamentazione del voto all’estero, che richiede la comunicazione 60 giorni prima rispetto alla data del ritorno alle urne. Insomma, per effetto di tutto questo si voterà 60 o 70 giorni dopo lo scioglimento delle camere.
3 – La possibile mancata presentazione, nei tempi, della manovra di bilancio alla commissione UE
Andare al voto a metà ottobre, questa la prima data possibile in caso di scioglimento delle camere subito dopo ferragosto e tenendo conto dei 60-70 giorni di cui parlavamo poco fa, potrebbe presentare delle complicazioni non indifferenti. La più importante è che l’Italia non riuscirebbe a presentare in tempo, alla Commissione UE, la nuova manovra di bilancio. Il pericolo è concreto e potrebbe avere conseguenze drastiche, come ad esempio la riapertura del tema legato alla procedura d’infrazione, che la commissione europea potrebbe infliggerci. Senza dimenticare tutte le questioni che resterebbero irrisolte, come ad esempio il possibile aumento dell’IVA, che potrebbe scattare il 1 gennaio 2020. Sicuramente il Presidente della Repubblica cercherà di gestire al meglio questa delicata fase, per evitare ripercussioni negative dal punto di vista economico al nostro paese. Questo potrebbe essere il preludio anche alla nascita di un nuovo esecutivo a termine, per intervenire sugli aspetti a cui abbiamo fatto riferimento e per tenere i conti in ordine.
Considerazioni finali
La situazione è comunque ancora molto fluida e le incertezze sono numerose, ad esempio bisogna capire come reagiranno i mercati finanziari. Poi c’è da considerare l’altro partito che ha sorretto il Governo Conte fino ad ora, vale a dire il Movimento 5 Stelle. Esso ha reagito, per bocca del suo capo politico Luigi Di Maio, accettando la decisione di Salvini, senza tuttavia far mancare velenose polemiche nei confronti dell’ormai ex alleato. I pentastellati in sostanza accusano il leghista di aver fatto questa scelta per mero calcolo elettorale e lo invitano a votare il taglio del numero dei parlamentari, prima di tornare alle urne. Si tratta del primo guanto di sfida lanciato al capo della Lega, ma possiamo stare certi che non sarà l’ultimo, visto che di fatto sta partendo una nuova campagna elettorale.
Insomma, ci attende un autunno caldo, anzi caldissimo, con risvolti tutti da scoprire.
Vedi anche: Cosa ha fatto il governo fino ad ora
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web