In Sardegna la voglia di ripartire è davvero tanta. Il presidente Solinas ha dichiarato che nella regione comincia davvero la Fase 2. Ma come? Vediamo nello specifico cosa si potrà fare durante questo periodo di transizione.
In Sardegna, con un unico nuovo decesso e solo tre nuovi contagiati, la voglia di cominciare a poter fare una vita normale almeno nei limiti del possibile si sente forse ancora piĂą che in altre regioni d’Italia, dove i contagi e le vittime di Covid19 sono ancora numerosi. Per questo il Presidente della regione Christian Solinas ha dichiarato che il 28 aprile 2020 comincia la Fase 2 sull’isola. La scelta della data non è casuale, si tratta infatti di Sa die de sa Sardigna, la giornata del popolo sardo. Ma che cosa si potrĂ fare da questo momento in Sardegna? Ecco le risposte ad alcune domande.
Fase 2 in Sardegna: le dichiarazioni di Solinas
La Sardegna, ha detto il Presidente Solinas, grazie ai dati confortanti può anticipare gradualmente il ritorno alle relazioni sociali, pur con la massima cautela. Sarà anticipata anche la ripresa delle attività produttive primarie, come l’edilizia, i cantieri pubblici delle grandi opere, la cantieristica nautica, l’accesso e manutenzione delle seconde case.
“Ripartire, tornare alla vita normale con estrema prudenza e con quella maturità e accortezza che i Sardi hanno saputo dimostrare nel periodo più difficile dell’emergenza, consentendo alla nostra Regione di contenere la diffusione del virus entro valori tra i più bassi in Italia, lo 0,07% della popolazione. Questa “Die de sa Sardigna” rappresenta per noi un momento di svolta nella gestione della crisi, il momento in cui devono ripartire i nostri settori produttivi e anche la normale vita dei cittadini.”
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Fase 2 in Sardegna: gli spostamenti all’interno della regione
Saranno allentate, ha dichiarato Solinas, le misure restrittive relative a parchi, giardini, aree verdi, e i cittadini potranno tornare a svolgere attività fisica o una semplice passeggiata, potranno riprendere a giocare i bambini con i genitori. Tutto, ha chiarito il governatore della Sardegna, “sarà fatto con attenzione e con una costante verifica sull’andamento della curva di contagio”.
Ci si potrà quindi spostare non solo per motivi di estrema necessità come lavoro, questioni di salute o spese necessarie, ma anche per fare una passeggiata, senza restrizioni, e per incontrare i propri familiari (fidanzati compresi). Il tutto, è fondamentale ricordarlo, sempre senza creare assembramenti.
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Fase 2 in Sardegna: le riaperture
Come ha specificato Solinas, in linea con le disposizioni del Governo, il ritorno alle attività “non sarà indiscriminato, ma accuratamente protetto anche grazie ai protocolli che individueremo insieme ai rappresentanti degli imprenditori e delle categorie. Esiste, e la vogliamo perseguire, la possibilità di garantire distanziamenti e sicurezza per il contenimento di eventuali nuovi focolai.”
Ma, ha dichiarato Solinas, è necessario anticipare in Sardegna la riapertura di certe attività che non possono restare chiuse ancora fino al 4 maggio.
Con la fase 2 ci sarĂ quindi il via libera per i cantieri, la cantieristica nautica e l’accesso e manutenzione delle seconde case ma anche per altre attivitĂ , che verranno specificate in una nuova ordinanza che verrĂ emanata a breve. Gli ultimi a riaprire saranno bar e ristoranti, presumibilmente il 18 maggio, con misure piuttosto severe per i locali.
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Fase 2 in Sardegna: gli arrivi da altre regioni e il turismo
Sulla ripresa delle attivitĂ del settore turistico, tema assai caro sia a chi abita e lavora in Sardegna sia a chi abita altrove e non vede l’ora di poter mettere di nuovo piede sull’isola, il Presidente Solinas ha confermato che permarrĂ ancora per qualche settimana il blocco degli arrivi “per consentire di realizzare nei porti e aeroporti sardi quelle porte di accesso che ci garantiranno un protocollo sicuro. Il sistema da noi predisposto e che chiederemo al Governo di ratificare, prevede che chi vuole arrivare in Sardegna presenti, insieme ai documenti di identitĂ , un certificato emesso nei 7 giorni precedenti la partenza che attesti l’esito negativo di un tampone molecolare. Una volta sbarcati in Sardegna, i turisti saranno sottoposti ad un nuovo rapido esame e dovranno scaricare l’app che consentirĂ di tracciare spostamenti e contatti per rendere rapido un eventuale isolamento, evitando di chiudere strutture ricettive.”
La riapertura agli arrivi da altre regioni avverrĂ dunque in modo graduale a partire dal mese di giugno e tutto dovrĂ essere fatto in estrema sicurezza, per garantire ai turisti e ai residenti la tranquillitĂ di essere al riparo da nuove infezioni.
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Caro Presidente Solinas
noi veniamo in Sardegna per lavoro spesso , i tamponi li dovete fare all’ arrivo voi ai porti e gli aereoporti , gia’ costa tanto imbarcarsi da non residenti , siamo di Roma , altro che certificato , il controllo lo dovete fare voi …