È questo l’appello che il segretario del Pd, Per Luigi Bersani, rivolge al governo, in una intervista a La Repubblica. “Io vedo la possibilità di un punto di caduta condiviso in Parlamento e lo scenario di un incaponimento del governo non lo prendo nemmeno in considerazione”.
Per Bersani questa è “una buona riforma se si corregge qualche aspetto”. E per questa ragione apre degli spiragli per evitare che il disegno di legge vada ad impantanarsi nei corridori di Montecitorio e Palazzo Madama. È sicuro che “un’intesa sia vicina”, basta ricorrere ad un “po’ di senso di equilibrio”.
Il leader del Pd sottolinea la mediazione possibile per un accordo “e per approvare il testo in tempi rapidi. Almeno in un ramo del Parlamento vorrei chiudere la sostanza del problema anche prima del 6 maggio, prima delle amministrative. Non si può lasciare per aria questo tema per troppo tempo, nessuno ci guadagna a perdere giorni”.
“Abbiamo l’opportunità , se non vogliamo farci del male, di effettuare le stesse scelte” di un’operazione epocale come quella fatta sulle pensioni “sul lavoro, con soluzioni che assomiglino ai modelli migliori, il tedesco e il danese”.