Chi dice che Berlusconi non pensa al futuro, dice un’eresia. Poco importa se il futuro non sia quello degli italiani ma quello dei suoi figli e di come si divideranno il suo impero alla sua dipartita. Si sa che la gestione della sua eredità patrimoniale è un problema per il cavaliere, questione centrale anche nella causa di divorzio con la seconda moglie Veronica Lario. Ecco allora che nel decreto che teoricamente dovrebbe rilanciare l’economia italiana spuntare una norma per risolvere i problemi dell’eredità Berlusconi. Obiettivo? Garantire l’equilibrio fra i figli di primo letto (Marina e Silvio) del premier e quelli avuti da Veronica (Eleonora, Barbara, Luigi). Con questa normativa i genitori non saranno più tenuti a rispettare l’uguale ripartizione del patrimonio fra i figli. Ma perchè anti Veronica? Perchè la signora Lario pretende parità di trattamento tra tutti i cinque figli, mentre Berlusconi ragiona a “pacchetto”, nel senso che il primo pacchetto è rappresentato dai figli di primo letto e il secondo da quelli di secondo letto, quindi una divisione in parti uguali tra i due pacchetti, per evitare che un domani, i tre di secondo letto possano mettere in minoranza i primi dentro Fininvest. E come cambierebbe la normativa rispetto a quella vigente? Semplice, la modifica mantiene inalterata la quota complessiva di legittima e dall’altro lascia al genitore la possibilità di decidere della quota restante attribuendola a chi vuole lui su base testamentaria. In questo modo il Cavaliere potrà dividere in parti uguali la sua eredità tra i due “pacchetti”, favorendo naturalmente il primo che avrà più quote rispetto al “secondo”. Insomma, come ormai ci ha abituati da tempo, Berlusconi, pur di risolvere le sue cose personali, non si preoccupa dei problemi che potrà causare a milioni di famiglie che, nonostante il codice vigente stabilisca la divisione in parti uguali tra gli eredi, continuano ad incontrare numerosi motivi di conflitto.
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