L’Italia fa fronte compatto e raccoglie l’invito all’unità e alla responsabilità fatto da Napolitano. Maggioranza e opposizione hanno trovato l’intesa per l’iter di approvazione della manovra, che prevede il via libera del Senato entro le 14 di giovedì e poi il passaggio a Montecitorio.
Qualora il governo dovesse far ricorso al voto di fiducia a Palazzo Madama, si rinuncerà alla discussione generale sul provvedimento. Sarebbero questi i tempi di approvazione del decreto con la manovra discussi nel corso del vertice dal presidente del Senato, Renato Schifani, con i ministri Giulio Tremonti, Roberto Calderoli e i capigruppo di maggioranza e opposizione. Lo ha riferito la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, lasciando lo studio di Schifani dove ieri si è svolta la riunione.
Le opposizioni hanno confermato così la linea della “responsabilità ”, dando il via libera ad un esame lampo sia al Senato che alla Camera dove il testo, verrà licenziato entro venerdì. Resta comunque il voto contrario e soprattutto la richiesta, ripetuta a più riprese dal Pd, di dimissioni del governo.
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, durante un incontro a palazzo Madama ha ringraziato le opposizioni per l’atteggiamento assunto rispetto all’approvazione rapida della manovra nella “fase difficile” che il Paese sta attraversando. Tremonti, nel corso dell’incontro che si e’ tenuto al Senato, si è mostrato disponibile ad accogliere alcune proposte di modifica presentate dai gruppi dell’opposizione .
La linea della responsabilità chiesta dal Colle non può far dimenticare che la debolezza dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi richiederebbe un altro governo perché, come ha spiegato il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, “noi facciamo la nostra parte ma Berlusconi non è un elemento di fiducia nè per l’Italia nè per il contesto internazionale”. I problemi infatti, spiegano nel Pd, non scompariranno perché la manovra è insufficiente e se ci sarà un’altra situazione critica il governo se ne dovrà andare. Tutti i dirigenti del Pd oggi hanno tenuto a ribadire che “il giorno dopo il varo della manovra vorremmo che il governo si dimettesse”.
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