Sono almeno 41 morti accertati, e oltre duemila feriti il bilancio della repressione di polizia contro i dimostranti in Egitto, che ieri ha condotto il Supremo Consiglio delle Forze Armate, al potere dalla caduta del regime di Mubarak, a presentare scuse formali alla popolazione.
Malgrado la nomina dell’ex premier Kamal Ganzouri, fedelissimo tra l’altro del vecchio regime, alla testa di un governo di salvezza nazionale, e il monito delle autorità secondo cui non saranno tollerati disordini che turbino le elezioni parlamentari confermate per lunedì prossimo, le forze di opposizione hanno convocato per oggi l’ennesima giornata di proteste, in coincidenza con la festività settimanale del venerdì: i manifestanti intendono tornare a chiedere le immediate dimissioni della giunta militare.
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