In uno speciale di 14 pagine sull’Italia che sara’ pubblicato all’interno del numero in edicola domani, The Economist, concentra ancora la sua attenzione su Silvio Berlusconi. Il titolo e’ significativo e destinato a far discutere: ‘L’uomo che ha fottuto l’intero Paese’ (The man who screwed an entire country). Del report ha parlato l’autore John Prideaux, capo del sito online dell’Economist a Londra, durante un incontro con la stampa a Milano. L’analisi lascia emergere un’ Italia ferma che paga con la ‘crescita zero’ le mancate riforme. “Tra il 2000 e il 2010, il Pil italiano e’ cresciuto in media dello 0,25% all’anno, una dato allarmante – scrive l’Economist – migliore solo rispetto a quello di Haiti o dello Zimbawe”. Le conseguenze “dell’era di Berlusconi – si legge ancora – graveranno sull’Italia per gli anni a venire”. Detto questo, un barlume di speranza c’e’, “l’Italia ha tutte le cose che servono per ripartire”, ma come ha spiegato Prideaux, per “far decollare l’economia serve un cambio politico”.