L’ANF, Assegno al nucleo familiare, noto anche come “bonus famiglia”, è un sostegno statale per famiglie con redditi inferiori ai tetti stabiliti ogni anno dalla Legge. I requisiti, gli importi e come richiederlo.
CHI HA DIRITTO ALL’ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE?
Possono richiedere l’assegno familiare:
- i lavoratori dipendenti (anche agricoli e lavoratori domestici),
- i lavoratori iscritti alla gestione separata,
- i pensionati (a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fondi speciali ed Enpals),
- i titolari di prestazioni previdenziali e i lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto.
Spetta un assegno il cui totale dipende dal reddito e dal numero di familiari a carico. Sono considerati familiari: i coniugi, i figli minorenni anche non conviventi, i figli maggiorenni inabili purché non sposati, i nipoti minorenni a carico.
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CHE REDDITO DEVO POSSEDERE PER AVERNE DIRITTO?
Le condizioni di reddito massimo per avere diritto all’assegno variano di anno in anno e possono essere consultate attraverso le tabelle pubblicate sul sito dell’Inps.
È importante sapere che va considerato il reddito di tutta la famiglia: richiedente, coniuge, figli, paranti a carico. Sono da considerarsi anche eventuali redditi aggiuntivi a quello da dipendente, es. quelli percepiti per consulenze o attività da lavoro autonomo.
COME SI PRESENTA LA DOMANDA?
La richiesta va presentata annualmente:
- se si è lavoratori dipendenti, si deve presentare la domanda al datore di lavoro tramite il modello ANF/DIP (SR16);
- tutti gli altri lavoratori devono presentare domanda all’INPS tramite il sito web (servizio di “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito”), il servizio telefonico dedicato o i patronati e i Caf.
A QUANTO AMMONTA L’ASSEGNO?
L’importo esatto è calcolato in base al reddito del nucleo familiare (il reddito assoggettabile all’Irpef, al lordo delle detrazioni d’imposta, degli oneri deducibili e delle ritenute erariali) che sia stato prodotto nell’anno solare precedente il 1° luglio di ogni anno.
Il valore dell’assegno, che va da pochi euro a qualche centinaio di euro (a seconda – come detto – dei criteri reddituali e di composizione familiare), si rivaluta annualmente in base al tasso di inflazione.
Condizioni di maggior favore sono riservate a situazioni di maggior disagio (nuclei monoparentali, presenza di persone inabili).
QUANDO E COME VIENE PAGATO?
Si ha diritto all’assegno a partire dal primo giorno del periodo di paga o di pagamento della prestazione previdenziale. Se si è dipendenti in attività, viene pagato dal datore di lavoro insieme alla busta paga. Negli altri casi previsti, viene pagato tramite bonifico bancario direttamente dall’INPS.
POSSO FARE DOMANDA PER GLI ANNI ARRETRATI?
Sì, fino a un limite massimo di 5 anni.
COME FUNZIONA SE SONO SEPARATO O DIVORZIATO?
Se c’è l’affidamento condiviso dei figli, viene stabilito tramite un accordo fra i genitori quale dei due ex coniugi debba percepire l’assegno. Se non c’è accordo, l’assegno va al genitore che vive con i figli.